“Negli ultimi undici anni l’Italia ha perso 69 miliardi di investimenti in costruzioni (-35,1%). Nessun altro Paese al mondo ha fatto peggio”. Sono i dati diffusi dall’Ance, associazione nazionale costruttori edili, nell’osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni. “Sono 620.000 i posti di lavoro persi nell’edilizia dall’inizio della crisi”, aggiunge l’ance, “un’emorragia che non si arresta. Anche nei primi 9 mesi del 2018, infatti, le Casse edili evidenziano una diminuzione dello 0,3% dei lavoratori iscritti e dello 0,9% del numero di ore lavorate. Una dinamica in linea con quanto evidenziato dall’Istat che, nello stesso periodo, segnala una riduzione dell’1,5% nel numero di occupati”. Sempre più “drammatica” la situazione delle imprese: dal 2008 sono 120.000 quelle che hanno chiuso i battenti.
L’Ance dettaglia poi la minor spesa in investimenti: “tra il 2008 e il 2018: -36 miliardi nelle nuove costruzioni residenziali, vale a dire -66,1% -15 miliardi in costruzioni non residenziali private (-27,3%) -26 miliardi in opere pubbliche, pari al 54% dell’intero mercato Unico comparto positivo è stato quello della manutenzione abitativa con +8 miliardi di investimenti (+20,9%)”.
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