ROMA – Un piccolo dispositivo per la sicurezza dei ciclisti. Si chiama “Curve Bike light & Gps tracker” ed è al centro di una nuova campagna della Vodafone che vede protagonista Pierluigi Collina. Nel divertente spot realizzato per richiamare l’attenzione sul problema della sicurezza stradale, il più grande arbitro di calcio del mondo veste i panni del primo Vodafone Assistant Road Referee (Varr). D’altronde l’utilizzo della bicicletta ha fatto registrare una forte crescita in tutta Europa, specialmente dopo l’inizio della pandemia e secondo una ricerca commissionata da Vodafone, quasi un terzo di chi oggi la usa (il 31%) ha iniziato a farlo negli ultimi 18 mesi, e nello stesso periodo quasi la metà dei ciclisti abituali (il 44%) ha acquistato una bici nuova. Una crescita destinata a proseguire tant’è che in Italia il 62% dei ciclisti afferma che in futuro andrà ancora di più in bicicletta.
Lo studio Vodafone ha però evidenziato come il 26% dei ciclisti italiani non si senta al sicuro per strada e che quasi la metà dei ciclisti abituali (il 45%) ritiene che familiari e amici siano preoccupati per la loro incolumità. Il 31% ha inoltre ammesso di litigare con gli automobilisti, il 12% di aver avuto un incidente stradale e il 43% di esserci andato vicino. Quattro ciclisti su dieci ritengono che ai guidatori andrebbero imposte regole per la sicurezza di chi va in bicicletta e per prevenire gli incidenti. Il motivo di litigio più comune con gli automobilisti, secondo un ciclista su quattro (il 39%), è dovuto alla mancanza di segnalazione delle svolte e per un terzo (il 34%) e al passaggio troppo ravvicinato quando vengono sorpassati. Completo di una luce intelligente per il freno posteriore che opera dinamicamente in relazione alla velocità, la soluzione all-in-one proposta da Vodafone offre ai ciclisti anche il tracciamento Gps, il rilevamento di eventuali impatti o incidenti e un servizio di alert che permette di avvisare in caso di furto della bici o di inviare notifiche a familiari e amici in caso di emergenza. (maurilio rigo)
Fonte www.repubblica.it