Un progetto di monitoraggio in continuo delle deformazioni tramite interfometria radar satellitare, in modo da poter controllare e misurare i cambiamenti del terreno. Si possono anticipare frane, smottamenti e dissesti
i. È questo il sistema di cui dispone la Toscana, prima regione in Italia, grazie a un progetto che punta ad attivare per tempo interventi di prevenzione, anticipando così possibile frane, smottamenti, dissesti.
Si tratta di un’attività che la Regione ha finanziato con 650 mila euro e che viene svolta dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze (professori Nicola Casagli e Federico Raspini) in collaborazione con il Consorzio Lamma (Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica Ambientale per lo sviluppo sostenibile), partner del progetto, che si occupa della creazione di una applicazione web per la rappresentazione e diffusione dei dati elaborati, e la partecipazione del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile. Il percorso è partito nell’ottobre 2016, grazie all’accordo stipulato tra questi soggetti.
L’interferometria radar satellitare rappresenta lo strumento più all’avanguardia per la misura degli spostamenti superficiali e consente l’individuazione, la mappatura e l’analisi di quelle aree interessate da deformazioni connesse a fenomeni di dissesto idrogeologico come frane e subsidenza indotta da pompaggi della risorsa idrica o legata allo sfruttamento della risorsa geotermica.
Tali dati possono essere utilizzati anche per il monitoraggio di infrastrutture di origine antropica come porti, tracciati stradali, ponti, cavalcavia e viadotti, per valutare la stabilità di edifici e per mettere in evidenza e controllare fenomeni di instabilità in aree di cava. L’obiettivo generale è il monitoraggio in continuo dello scenario deformativo del territorio della Toscana.
In questo modo sarà possibile individuare aree anomale, ovvero aree che si muovono in modo non coerente con il passato e che quindi necessitano di ulteriori indagini ed approfondimenti. Sarà possibile anche rilevare trasformazioni del territorio che non sono state regolarmente autorizzate o che non sono congrue alle norme vigenti.
I risultati delle attività svolte sono trasmessi alla Direzione di Difesa del Suolo e Protezione Civile tramite periodici bollettini di monitoraggio che contengono informazioni, specifiche e sempre aggiornate, delle deformazioni in atto.