Una giornata da dimenticare ha fatto temere il peggio, ma l’equilibrio è tornato subito e alcuni titoli hanno approfittato della rincorsa per salire. In meno di 24 ore, tra mercoledì e giovedi la Borsa ha regalato forti emozioni agli investitori che hanno visto il rosso diventare verde. Segnali negativi invece dalle valute, con l’Euro/Dollaro che rischia di scendere più del previsto.
Mercoledì da incubo per Piazza Affari
Il mese di ottobre è iniziato male e mercoledì 6, allo stop imposto dagli orari della borsa italiana, si chiudeva una seduta pesante. Di certo si è fatta sentire la paura per l’inflazione, alimentata dalla crescita dei prezzi dell’energia, ma questo è solo il fattore di facciata. Dietro c’è un clima di prudenza dovuto all’atteso ridimensionamento dell’espansione delle politiche monetarie. Ad uscirne vincitrice è la moneta statunitense, che non solo mantiene il terreno nel cambio Euro/Dollaro ma riesce ad avanza sulle altre valute.
Un trader commenta così il sell-off di inizio mese: “il mercato è spaventato dal rialzo dei prezzi del gas naturale”, in più “inizia a serpeggiare anche qualche preoccupazione che le prossime trimestrali aziendali possano risultare deludenti”.
I protagonisti della Borsa italiana prendono strade diverse
Nella giornata di mercoledì 6 ottobre l’indice FTSE MiB di Piazza Affari era in calo del 2,2% e portava con sé alcuni titoli, ma ne risparmiava altri. Tutto il settore automotive registrava pessimi valori, con Stellantis in caduta libera del 4%, Cnh a -3,7% e Pirelli a -3%. Danni limitati per i titoli bancari: scendevano solo dell’1% Unicredit e Banco BPM. Nel segmento petrolifero ne uscivano appena scalfite ENI con -1,7% e Saipem, giù dell’1%. Infine Gas Plus otteneva un +3%, un valore che si inserisce in un più generale aumento dei prezzi del gas. Come anticipato, il dollaro rimaneva su valori tutto sommato stabili.
Inversione totale in meno di 24 ore per tanti titoli
In meno di 24 ore, Piazza Affari cambia colore da rosso a verde. Giovedì 7 ottobre il FTSE MiB chiude con +1,51% sfiorando quota 26.000 punti, sospinta proprio da quei timori che nei giorni prima l’avevano penalizzata. Cielo sereno sui prezzi di petrolio e gas, quindi sole anche sulla Borsa di Milano. In più iniziava a parlarsi di un’intesa a Whashington per allontanare il rischio default dagli Stati Uniti, una notizia che è stata confermata nei giorni successivi.
Già giovedì però si respirava un’aria diversa, con un rialzo per Enel (+2,6%) e per altre utility (Hera +0,83%, Terna +1,03%). Sul podio sale però Stellantis con un salto del 3,8% a 16,57 euro, seguita da Prysmian con +2% dopo l’annuncio di investimenti USA nella produzione di cavi per l’energia.
Benissimo anche il ramo bancario, con Nexi, Moncler, Inwit, Interpump e Generali tutte sopra al +2%. Leggermente indietro Intesa Sanpaolo, che segna comunque +1,41%. Rilevano invece i peggiori risultati i titoli del petrolio, con Saipem a -1,52% e ENI a -0,67%.
La questione Euro/Dollaro che non si sblocca dal ribasso
A non cambiare direzione, in sostanza, è solo l’Euro/Dollaro che continua a scendere. Raggiunta ormai quota 1,555, gli investitori si interrogano su cosa possa riservare il futuro. Risponde in un’intervista il trader professionista Davide Biocchi: “mi aspetto che il cross possa scendere anche fino a 1,10”, ma aggiunge che “nel frattempo potrà fare di tutto, magari anche rimbalzare”.
Il mercato richiede prudenza e attenzione agli esteri
In conclusione, ciò che è accaduto tra mercoledì e giovedì evidenzia come i trader debbano tenere gli occhi ben aperti sulla scena globale per prevedere cosa può succedere sul mercato azionistico italiano. In meno di 24 ore diversi titoli hanno invertito la tendenza, passando da valori positivi a negativi, o viceversa. L’unica costante è il cambio Euro/Dollaro che continua a scendere, ma anche in questa sua fase di ribasso potrebbe andare incontro a temporanei rimbalzi.