«Il provvedimento del green pass è a dir poco contraddittorio: un cittadino può raggiungere il posto di lavoro con i mezzi pubblici o i treni regionali, notoriamente gremiti, per usare un eufemismo, pur non avendo il lasciapassare. Però non può entrare in ufficio senza esibirlo. Né può andare al ristorante, in pizzeria, al pub e così via. È un attacco al lavoro, dopo mesi durissimi di lockdown e di chiusure chirurgiche, che hanno penalizzato il settore Horeca, non basate su evidenze scientifiche. E ciò avviene quando sappiamo che nell’ultimo anno, in Italia, sono andati in fumo centinaia di migliaia di posti di lavoro, circa un milione. Ciò avviene quando tutti gli indicatori ufficiali affermano che le imprese, piccole e micro, cioè l’ossatura economica del Paese, stanno continuando a fallire».
Lo ha dichiarato Paolo Bianchini, presidente dell’associazione di categoria MIO Italia, Movimento Imprese Ospitalità.
«Non si capisce dove voglia arrivare questa strategia della fermezza basata sul green pass. Di fatto, per il comparto Horeca, come per tutti i settori produttivi, rappresenta il più grande attacco al lavoro che il Paese abbia mai visto», ha concluso Paolo Bianchini.