Gli agenti non sono uno “strumento di oscure finalità politiche: è un’accusa ingiusta, che getta un’ombra inaccettabile sull’operato delle forze dell’ordine”. Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese si difende, di fronte al Parlamento, e tenta di mettere fine a fiumi di polemiche e insinuazioni arrivate dopo dieci giorni di tensioni in piazza per le manifestazioni dei No Pass, cominciate con gli scontri a Roma dello 9 ottobre, passando per i tafferugli a Milano sabato scorso e culminate nello sgombero dei manifestanti al porto di Trieste. Ma la sua informativa resa alle Camere sugli episodi nella Capitale è anche una presa d’atto delle “criticità che, occorre riconoscerlo – dice – hanno contrassegnato la gestione dell’ordine pubblico di quelle ore”. E rilancia un allarme, chiarendo che “la protesta è intenzionata a non fermarsi”, già in vista della prossima settimana: “ci attende un periodo ancora molto impegnativo, che per altro vedrà a fine ottobre lo svolgimento del G20”. Protestano Lega e Fratelli d’Italia.
“Nell’immediatezza dei fatti ho chiesto al capo della polizia una dettagliata ricostruzione delle evidenti delle criticità che, occorre riconoscerlo, hanno contrassegnato la gestione dell’ordine pubblico di quelle ore. E’ palese che non si sia riusciti a contenere tutti i propositi criminali da cui era mossa la parte violenta dei manifestanti, specie quella istigata da elementi più politicizzati”. Così il ministro dell’Interno Lamorgese, nell’informativa alla Camera sugli scontri a Roma sottolineando “il deficit di sicurezza determinato dalla situazione che ha superato ogni ragionevole previsione” e che non deve “più ripetersi”. C’è stata una lettura politica “che tende ad accreditare la tesi di un disegno assecondato da comportamento delle forze dell’ordine, devo respingere fermamente questa lettura”, perché essa “insinua il dubbio che le forze della polizia si prestino ad essere strumento di oscure finalità politiche. E’ un’ingiusta accusa, che getta un’ombra inaccettabile sull’operato delle forze ordine”, ha detto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. Parole che sono state accolte con proteste nell’Aula.
L’irruzione nella sede della Cgil è stato “il momento più drammatico” e “che ha turbato l’opinione pubblica per la violenza dell’azione distruttiva e lo sfregio alla democrazia. Un momento durato 8 angoscianti minuti, che ha avuto il suo apice tra le 17.32, quando i manifestanti irrompono nella sede sindacale, e le 17.35, quando le forze di polizia riprendono il controllo della situazione e liberano i locali”, ha spiegato Lamorgese, nella sua informativa alla Camera sui fatti avvenuti a Roma il 9 ottobre.
“Nonostante il richiamo del prefetto di Trieste alla palese illegittimità dello sciopero, è stato attivato un presidio al varco 4”, impedendo lo scarico e carico merci a 700 mezzi pesanti e “a fronte di tale situazione il prefetto ha indetto un comitato urgente di sicurezza in cui si è condiviso di effettuare lo sgombero. Nei momenti di maggiore tensione si è prefigurato il pericolo di degenerazione dell’ordine pubblico ed è stato necessario l’uso di idranti e lacrimogeni”. Il ministro dell’Interno alla Camera ha parlato di “caratteristiche analoghe ai fatti di Roma” ai cortei verso Palazzo Chigi e Montecitorio.
“L’obiettivo che dobbiamo prefiggerci è guidare il Paese fuori dalla pandemia senza che le effervescenze delle conflittualità producano traumi o ferite profondi – ha aggiunto Lamorgese – l’andamento delle manifestazioni dell’ultimo fine settimana induce a mantenere massima l’attenzione affinché non sia turbata la tranquillità della comunità nazionale. Lo strumento per garantire questo è il doveroso equilibrio tra il diritto di manifestare il dissenso e la tutela dei diritti e le libertà dei cittadini“.
“Lei” ministro Lamorgese “su sabato 9 ha mentito e ha fatto una cosa anche più grave. Ministro Lamorgese – ha detto in Aula alla Camera Francesco Lollobrigida, capogruppo di FdI, dopo l’informativa del ministro – non scarichi sulle nostre forze di polizia le sue responsabilità, si vergogni di avere un atteggiamento così irresponsabile verso gli uomini e le donne che si sacrificano ogni giorno per garantire la sicurezza”.
“Ci attende un periodo ancora molto impegnativo che per altro vedrà a fino ottobre lo svolgimento del G20”, ha spiegato anche il ministro dell’Interno, Lamorgese. “E’ da considerare prezioso l’apporto informativo volto a considerare ogni pericolo e indirizzare attività di mediazioni che hanno dimostrato l’efficacia nell’abbassare la tensione e decongestionare la piazza”.
Da febbraio 2020 al 18 ottobre si sono tenute 5.569 manifestazioni di protesta, più della metà nel 2021, e di queste 1.526 tra il 22 luglio e il 18 ottobre, che hanno riguardato la contestazioni al green pass. Sono le cifre elencate dal ministro dell’Interno Luciano Lamorgese nella sua informativa alla Camera. Il 3,4% è sfociato in episodi di violenza, ossia 52 manifestazioni. “Nello stesso periodo – ha detto Lamorgese – lo sforzo di contenimento delle contestazioni di piazza ha portato all’assegnazione di 17.470 unità delle forze mobili di polizia all’autorità di pubblica sicurezza”.
“Ministro si prenda le sue responsabilità: se l’intelligence non l’aveva capito che sarebbe arrivata quella gente, è grave, se l’aveva capito e non gliel’ha detto è ancora più grave. Si faccia dare una mano, non si isoli nei suoi uffici. Ci sono poliziotti che non si sentono tutelati, isolati, difenda i suoi uomini, non scarichi su di loro le sue responsabilità”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando al Senato, rivolgendosi al ministro Lamorgese. “Nessuna autocritica, un errore grave”, ha detto Salvini.
“Faccia sentire la sua vicinanza a chi lavora con lei, a fianco. Ma è normale fare una manifestazione alla vigilia del voto, poi idranti a urne aperte, ma neanche in Cile, in Venezuela”, ha detto ancora Salvini parlando al Senato, rivolto al ministro Lamorgese . “A parti invertite, voi della sinistra, avreste mandato i caschi blu dell’Onu, basta ipocrisia. Lei faccia il ministro, sinora non ce ne siamo accorti”.
Fonte Ansa.it