(ANSA) – ROMA, 22 OTT – “In qualità di avvocato dello sport,
insieme al mio team di esperti in diritto dell’immigrazione,
abbiamo ricevuto diverse richieste di aiuto da parte di atlete
che vorrebbero lasciare l’Afghanistan per raggiungere
destinazioni dove poter esprimere liberamente la propria
personalità, compresa la possibilità di praticare sport”. Così
Carlo Rombolà, avvocato e docente universitario, che si occupa
di diritto internazionale dello sport e di diritto
dell’immigrazione, a proposito dell’emergenza che coinvolge le
sportive afghane.
“Senza entrare nei dettagli, per ovvi motivi, sento il
bisogno di evidenziare l’assoluta emergenza umanitaria che
stiamo attraversando – aggiunge – rispetto alla quale la
famiglia internazionale dello sport ha il dovere di agire,
prendendo una seria posizione, battendosi per il rispetto dei
diritti umani e delle donne in particolare, costrette a subire
un’ennesima, intollerabile, umiliazione: il divieto di praticare
attività sportiva”. (ANSA).
Fonte Ansa.it