L’Etna, il vulcano più alto d’Italia, è in piena attività da ieri con esplosioni, colate di lava e pioggia di cenere. Situazione monitorata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dalla Protezione civile, che hanno alzato l’allerta
Due colate di lava e almeno due bocche in piena attività e da ieri l’Etna, il vulcano più alto d’Italia, ha cominciato a sputare anche cenere. Si tratta tuttavia di “eruzioni turistiche”, ovvero di attività eruttiva spettacolare, con esplosioni visibili anche a grande distanza, il tutto però confinato sulla vetta della montagna, a oltre 3000 metri. Una situazione che non impatta, attraverso l’emissione di cenere, nemmeno sull’agibilità dell’aeroporto internazionale di Catania, che infatti è operativo.
Pioggia di cenere e colate sull’Etna https://t.co/cbGLTOvzVs pic.twitter.com/rPKqFevsWO
— Giuseppe Savà (@peppesava) 24 agosto 2018
Nel tardo pomeriggio di ieri, un repentino aumento dell’ampiezza del tremore vulcanico ha dato il via a una debole attività esplosiva dalla cosiddetta “bocca della sella”, che si trova esattamente a metà fra il vecchio cono del Cratere di Sud-Est e quello del Nuovo Cratere di Sud-Est. A lanci di bombe laviche incandescenti, fino a circa 100-150 metri sopra il cratere, ha fatto seguito alle 20.30 la fuoriuscita di un piccolo flusso lavico da un’altra bocca del Nuovo Cratere di Sud-Est, quella ubicata sull’alto fianco orientale del cono, anche questa accompagnata da sporadiche e deboli esplosioni. Il flusso ha continuato a scendere in direzione Valle del Bove, rallentando dopo aver percorso poche centinaia di metri. Quindi è iniziato anche un trabocco lavico dalla “bocca della sella”, che si è riversato sul fianco settentrionale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est.
In mattinata, dopo le 9.20, è iniziata anche una continua emissione di cenere che ha alimentato un pennacchio di diverse centinaia di metri sopra il cratere. Il fenomeno eruttivo è ancora in evoluzione ed è costantemente monitorato dall’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, dalla Protezione civile e dai Comuni dell’area sommitale. Fino a stamane l’accesso ai crateri non era stato bloccato, cosa che ha reso possibile la realizzazione di spettacolari video di esplosioni e boati, filmati dal bordo dei crateri.
#Etna Eruption • 24/8/2018
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Sul posto hanno quindi compiuto delle osservazioni i ricercatori dell’Ingv e sulla base del loro bollettino la Protezione civile regionale ha alzato i livelli di allerta. Dall’estate del 2017 si era fermi sul livello verde, cioè quello corrispondente al vulcano in stato di equilibrio, ora è stato decretato il passaggio alla fase operativa attenzione, cosa che abbassato la quota massima per le libere escursioni a 2600 metri di quota.
Già da settimane, dall’Etna, erano arrivati segnali di un graduale risveglio, compreso in ultimo lo sciame sismico di bassa densità che si è registrato nei giorni scorsi, con scosse di magnitudo compresa tra 2 e 2.5 verificatesi a una profondità di 18 chilometri.