(ANSA) – TRIESTE, 07 NOV – “Dopo la giornata di scontri
durante il corteo no-vax a Trieste, i promotori dell’Appello a
Trieste, che ha raggiunto le 60.000 firme, hanno inviato un
messaggio ai firmatari per ribadire che vogliono portare la loro
voce a Roma, per chiedere un impegno di Governo e Parlamento”.
Lo scrivono in una nota i promotori della petizione che sostiene
Trieste capitale della scienza, Mitja Gialuz e Tiziana Benussi.
Nel comunicato si sottolinea che “ieri Trieste era deserta”,
con “serrande dei negozi abbassate” e “disdette negli alberghi e
nei ristoranti” nonché “un muro inquietante a dividere in due le
rive cittadine”, a causa di “una manifestazione nella quale,
prima non sono state rispettate le prescrizioni delle autorità e
poi si è tentato di entrare in piazza Unità con la forza.
All’urlo di ‘Piazza Unità è nostra e Trieste è nostra'”.
Proprio per questo Gialuz e Benussi chiedono ai cittadini di “continuare a firmare per ribadire che Trieste non è di una
piccola parte, ma di tutti e, quindi, anche di una larghissima
maggioranza responsabile, che crede nel vaccino come strumento
di libertà”. Dunque, “firmare per riaffermare che il diritto a
manifestare non è assoluto, ma deve rispettare altri diritti
costituzionalmente riconosciuti, come il diritto alla salute, il
diritto al lavoro e il diritto all’iniziativa economica” e per “portare l’Appello all’attenzione del Governo e chiedere un
intervento che consenta di affrontare questa emergenza con
strumenti normativi nuovi e più adeguati. Trieste e l’Italia –
conclude la nota – hanno bisogno di un’assunzione di
responsabilità da parte di Governo e Parlamento per ristabilire
l’ordine costituzionale”. (ANSA).
Fonte Ansa.it