In merito all’ipotesi di modifica della legge elettorale per le elezioni comunali formulata dal Consiglio permanente degli enti locali, il gruppo consiliare Rete Civica-Alliance Citoyenne esprime al propria contrarietà evidenziando alcune ‘criticità’ a partire dalla rappresentanza di genere. “Con le modifiche proposte – dichiarano i consiglieri regionali Chiara Minelli e Alberto Bertin – la Valle d’Aosta diventerebbe l’unica regione italiana a non garantire la presenza dei due sessi nel governo del Comune. Noi riteniamo che questo comporterebbe un grave passo indietro, rispetto alla normativa vigente. Ci è stato detto che il 6 febbraio scorso le donne facenti parte degli esecutivi sono state convocate dal Cpel per discutere della questione e che si sarebbero espresse all’unanimità per l’abolizione della preferenza di genere: peccato che fosse presente un numero limitato di sindache/assessore e che le consigliere non fossero state invitate”.
Riguardo allo scrutinio dei voti “a nostro avviso – commentano Minelli e Bertin – lo spoglio centralizzato è un modo per garantire ulteriormente la libertà di voto, anche nei Comuni con tre o quattro sezioni, cosa che purtroppo non sempre avviene”. Sul numero di mandati Rete civica sostiene che la proposta del Cpel disegna “una gestione dell’amministrazione più vicina al modello medievale del feudo che ad una amministrazione del 21/o secolo, che non garantirebbe un adeguato ricambio della cosa pubblica”. Critiche sono espresse anche sui previsti aumenti delle indennità “pur nella consapevolezza dell’aumento delle responsabilità di sindaci e membri degli esecutivi”.