ROMA – Gli obiettivi europei di decarbonizzazione per il settore automotive troppo poco ambiziosi rischiano di mandare in crisi il mercato europeo dell’auto elettrica. A lanciare l’allarme è Transport & Environment (T&E), l’organizzazione no-profit e politicamente indipendente che nel suo ultimo report rileva come tra il 2022 e il 2030 i cittadini della Ue potrebbero acquistare 18 milioni di auto elettriche in meno rispetto a quanto previsto dai piani dei produttori, generando emissioni extra per 55 milioni di tonnellate di CO2.
E tanto per fare un esempio pratico, sarebbe un quantitativo superiore alla quota annuale di gas serra rilasciati da tutte le auto circolanti in Spagna. “Se i legislatori non interverranno, la forte espansione dei veicoli elettrici, alimentata in passato dalle norme sul taglio delle emissioni, è destinata a vacillare – ha sottolineato Carlo Tritto, policy officer di T&E Italia – È arrivato il momento di fissare obiettivi adeguatamente ambiziosi se vogliamo scongiurare lo spettro di un decennio perduto nella corsa alla decarbonizzazione del settore. Ciò è ancora più importante per l’Italia, che ha tassi di motorizzazione tra i più alti d’Europa (655 auto ogni 1.000 abitanti) e le auto da sole rappresentano il 16% delle emissioni aggregate dell’economia. Non è più tempo di bla bla bla, è ora di agire”. Le norme attualmente in vigore prevedono per i produttori un taglio delle emissioni di CO2 dei nuovi veicoli pari al 15% nel 2025 e al 37,5% entro il 2030, ma con la proposta “Fit for 55” la Commissione europea ha alzato il target di fine decennio a quota -55% ipotizzando il phase-out (-100%) nel 2035.
Da segnalare che secondo le stime di T&E, il target del 2025 potrebbe essere raggiunto addirittura con due anni di anticipo, il che evidenzia la debolezza dell’obiettivo prefissato. E’ proprio l’esiguità dello sforzo richiesto al comparto trasporti a mettere in crisi i piani nazionali di mitigazione climatica che, per l’Italia, impongono un taglio delle emissioni totali pari al 43,7% da qui al 2030. L’analisi di T&E sostiene che per poter raggiungere i rispettivi target, i Paesi membri dovrebbero tagliare le emissioni del settore automotive dell’80% entro la fine del decennio, fissando una soglia intermedia da oltrepassare nel 2027.
Lo studio T&E evidenzia poi come le regole attualmente in vigore che consentano alle case automobilistiche di sfruttare alcune lacune legislative. I costruttori possono sfruttare delle flessibilità per raggiungere più facilmente gli obiettivi prefissati, che però agevolano la vendita di veicoli più pesanti, come i Suv altamente inquinanti e gli ibridi plug-in che, quando non vengono utilizzati con la tecnologia ibrida, inquinano anche di più dei veicoli alimentati solo da combustibili fossili. L’adozione di questi regolamenti lacunosi, solo quest’anno, ha comportato minori vendite di auto 100% elettriche pari a 840.000 unità e ha permesso a tutti i produttori di rispettare gli obiettivi sulla CO2 per il 2021. (m.r.)
Fonte www.repubblica.it