Sono belle notizie, che rasserenano l’animo. Lampedusa ha aderito, insieme ad altre realtà, alla campagna di rinuncia alla plastica usa e getta, scegliendo di adottare materiali amici dell’ambiente. Un piccolo passo verso la tutela del pianeta.
Ogni minuto nel mondo vengono acquistate un milione di bottiglie di plastica. Metà della plastica che viene prodotta è utilizzata solo una volta (dati Unep). L’associazione Marevivo chiede a tutti i ministeri di liberarsi del monouso.
A sostenere per primo la richiesta di Marevivo di rendere i palazzi della politica liberi dalla plastica monouso, il Ministero dell’Ambiente che ha anche lanciato PLASTIC FREE CHALLENGE per liberarci dalla plastica, con gli hashtag #PFC #IoSonoAmbiente. Il ministro Sergio Costa ha sfidato su Twitter il Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, e il Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico che lo scorso 12 giugno hanno accettato la sfida, ma solo sui social.
Lampedusa è tra le prime ad aderire concretamente alla campagna, insieme a Linosa e all’Area marina protetta Isole Pelagie. Rifiuto totale della plastica usa e getta.
Tutti i locali, i caffè, i ristoranti e gli esercizi commerciali delle aree in questione si impegnano da oggi alla sostituzione delle plastiche usa e getta con altri materiali sostenibili e riutilizzabili.
Nei locali è stato distribuito anche il materiale informativo per sensibilizzare i consumatori sull’importanza di rinunciare alle cannucce di plastica. Sembrano solo cannucce, ma producono danni incalcolabili: nel mondo si utilizzano un miliardo di cannucce di plastica al giorno, di cui metà solo negli stati uniti. Usate solo una volta e per pochissimi secondi, le cannucce finiscono poi in mare, dove rimangono per centinaia di anni, sminuzzandosi in pezzettini e riducendosi in nanoparticelle tossiche che inquinano l’ecosistema e ritornano poi nei nostri piatti seguendo il ciclo della catena alimentare. Le cannucce figurano nella classifica dei rifiuti maggiormente raccolti sulle coste. Secondo le ricerche citate dallo Strawless Ocean Movement, nello stomaco del 71% degli uccelli marini e nel 30% delle tartarughe è stata trovata plastica.
“La plastica usa e getta negli ultimi anni è entrata a far parte della nostra vita quotidiana – spiega Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo – e non ci siamo resi conto dei danni devastanti che stava causando alla fauna marina e al suo habitat. Le cannucce entrano nelle narici delle tartarughe e nell’esofago degli animali. Abbiamo così deciso di lanciare questa campagna perché le abitudini dell’uomo non possono sempre avere ripercussioni sugli animali e l’ambiente, soprattutto quando esistono valide alternative”.
Nel regno Unito moltissime catene di bar, pub e ristoranti hanno abolito l’utilizzo delle cannucce di plastica, preferendo quelle ecologiche. Le cannucce in plastica per volere della Regina Elisabetta saranno bandite dalle proprietà reali, nei ristoratori interni di Buckingham Palace, del Castello di Windsor e del Palazzo di Holyroodhouse. Lo stesso nei caffè, bar e mensa del Parlamento scozzese e anche il Museo di storia naturale di Londra ha deciso di eliminarne l’uso.
Anche VyTA Retail food, il Consorzio Costa Smeralda, il gruppo Caronte & Tourist – Siremar, la Compagnia dei Caraibi, Ecozema, Sorbos e il Comune di Senigallia sostengono la campagna. L’iniziativa è partita anche alle isole Eolie grazie all’impegno di Aeolian Islands Preservation Fund e di Verdeolie: Isole Senza Plastica.
“Siamo molto contenti che Lampedusa e Linosa siano diventate isole plastic free. Con Marevivo Delegazione Sicilia e le sigle aderenti– spiega Fabio Galluzzo, Vice Presidente di Marevivo –è stato possibile ottenere le prime adesioni a livello locale per eliminare l’uso delle cannucce di plastica. Per l’appello #StopSingleUsePlastic, puntiamo soprattutto a coinvolgere le isole minori, realtà molto più piccole dove è più semplice sensibilizzare i cittadini, dove la gestione dei rifiuti è complessa ed è necessario difendere il mare dalla plastica. Ci auguriamo presto di raggiungere tutte le altre isole”.
Se ogni piccolo uomo, nel suo piccolo mondo, fa una piccola cosa, il mondo cambia.