Film per addetti ai misteri, peana globali cui dà l’ouverture Mollica e poi giù a strascico su tutte le gazzette, un cerimoniale bizantino che ammette alle proiezioni solo milionari in vena di sperperi o laudatores garantiti. Il pubblico…
…il pubblico, che se non spende almeno 200 euro all’Excelsior per cappuccino e brioche -probabile metro di giudizio per accedere all’empireo biennalesco- è tenuto alla larga con disposizioni degne dei megadirettori galattici gran figl. di putt., gr. ladr., pezz. di merd. di fantozziana memoria, viene contenuto con cavalli di frisia, mentre sul red carpet sfilano vecchie patetiche star da un pezzo sul viale del tramonto negli Stati Uniti come Lady Gaga -e qui vien fuori tutto il nostro tradizionale provincialismo, che si inchina a uno star system ormai decotto, però amerricano, uozzs’americaboys! alla Sordi-.
Ma un po’ di pubblico serve, soprattutto per le riprese televisive in campo stretto, ed ecco che si chiama in soccorso il lato B della Georgina, attrice drammatica inarrivabile che esprime un pathos universale, com’è noto.
Alla faccia di una edizione della Mostra giunta al suo 75° compleanno che se ne frega dei femminicidi, che se ne frega di una larva di messaggio da dare alle giovani generazioni a parte quello, scontato e scritto a tavolino per far parlare di sé in apertura anche da “La Verità” o da “Libero”, del “madrino”, tal Michele Riondino. Al Lido di Venezia spopola il lato B della Georgina Rodriguez, 24 anni moglie di Cristiano Ronaldo, uno dei calciatori più pagati al mondo. La Georgina “promossa” atroce (pardon, attrice) non si sa come e perché, ha calpestato il red carpet con il suo nude look: un abito nero bustier (griffato Twinset), scollo a cuore che dire molto generoso è poco generoso, gonna di pizzo trasparente e body a vista che lascia intravedere anche ai ciechi il Lato B.
Con un “marito” (mah!) popolarissimo, ora bancomat senza limiti di prelievo anche per gli azionisti della Juve, non si poteva pretendere che la signora Dos Santos Aveiro potesse rimanere in casa con i figli o magari ai fornelli. Nella “noiosa” Torino, poi, (e qui un po’ la capiamo, anche se John Elkann, la noia in persona, nonostante la tradizione familiare ci va abbastanza poco). Anche lei ha bisogno di svago e visibilità. E la Georgina ha un curriculum di tutto rispetto: è la moglie di CR7 approdato alla corte degli Agnelli non solo perché stanco di Madrid e di quelle continue visite di studio al Prado, ma perché ha un contenzioso aperto con il fisco spagnolo.
E vabbé, non prendiamocela troppo, visto che anche noi italiani abbiamo la Georgina “de noantri”, la sora Ilary Blasi del Portuense, moglie di Francesco Totti “Er Pupone”, che da anni ci tormenta assiduamente dagli schermi televisivi. E se Mollica dovesse recensire la Georgina in uno di quei suoi rigorosi, equidistanti, disinteressati servizi pieni di aggettivi cosa dirà? “Brava, bella, elegantissima, disinvolta, indispensabile e, soprattutto, pertinente”.