(ANSA) – PALERMO, 27 NOV – Oltre 11 mila reperti
archeologici provento di scavi clandestini sono stati
sequestrati da carabinieri del nucleo per la Tutela del
patrimonio culturale (Tpc) di Palermo, in collaborazione con la
sezione di Siracusa e la compagnia di Santo Stefano di Camastra.
Erano in due diverse abitazioni, a Caronia (Messina) e a
Siracusa riconducili alla stessa persona che è stata denunciata
per ricerche archeologiche non autorizzate e impossessamento di
beni culturali appartenenti allo Stato, reati previsti dal “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”.
Gli oltre 11.000 reperti archeologici sono costituiti da
lucerne, pesi da telaio, testine, oscilla, tessere di mosaico,
elementi in pasta vitrea, elementi in bronzo, frammenti ceramici
risalenti a varie epoche (arcaica, a vernice nera, rosa, di età
medioevale), corredati da “pizzini” con l’indicazione dei siti
archeologici siciliani di provenienza, tra cui Himera,
Morgantina e Megara Hyblea.
L’indagine è stata coordinata dalla Procura di Patti ed era
stata avviata dopo una segnalazione pervenuta alla
Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Messina su
scavi clandestini avvenuti nell’area archeologica di “Halaesa
Arconidea” nel territorio di Tusa (Messina), sito risalente al
403 avanti Cristo. (ANSA).
Fonte Ansa.it