Forse temevano di dover lavorare, forse erano terrorizzati dall’idea di finire al Cara di Mineo, di alfaniana memoria. In ogni caso, perché vengono in Italia da Paesi lontanissimi? Perché gli eritrei non vanno in Arabia Saudita, che è davanti a loro?
Scriveva qualche giorno fa Antonio Socci (antoniosocci.com): “Se questi migranti vengono qui da lontani Paesi dell’Asia e dell’Africa smaniosi di poterci pagare le pensioni e farci vivere nel lusso, perché nessuno dei Paesi europei sgomita per accaparrarseli?…C’è infine da porsi una domanda sulla provenienza di questi migranti che sono partiti da Eritrea, Siria, Bangladesh, Egitto e Isole Comore. Se si prende una carta geografica si vedrà che si tratta di luoghi lontanissimi dall’Italia: l’Eritrea è davanti alla ricchissima Arabia Saudita, molto a sud della Mecca, le Isole Comore sono nell’Oceano Indiano, nell’altro emisfero, e il Bangladesh è più lontano da noi della Cina. Qualcuno ci spieghi cosa c’entri l’Italia con loro. Perché ce li ritroviamo a Catania? Com’è che questa gente arriva sulle nostre coste? Dai loro Paesi è assurdo e difficilissimo arrivare qua, oltretutto sono lontanissimi anche per mentalità, storia e cultura da noi. Chi, come e perché vuole convogliare migranti da tutto il mondo sulle coste italiane? Quali interessi ci sono in gioco? Anche per coloro che fuggono come profughi da situazioni di guerra (per esempio, i siriani) è assurdo che arrivino sulle coste italiane”.
“Si sono già dileguati” scrive in 3 note l’Agenzia Agi “40 dei 144 immigrati maggiorenni sbarcati dalla Diciotti e affidati alla Cei o al Centro di Messina”. A renderlo noto sono i sottosegretari all’Interno, Stefano Candiani e Nicola Molteni.
“Ricordiamo – proseguono – che, per la legge, queste persone hanno libertà di movimento e quindi non sono sottoposte alla sorveglianza dello Stato. Erano così disperate che hanno preferito rinunciare a vitto e alloggio garantiti per andare chissà dove. E’ l’ennesima prova che chi sbarca in Italia non sempre scappa dalla fame e dalla guerra, nonostante le bugie della sinistra e di chi usa gli immigrati per fare business“.
Secondo quanto si apprende da fonti del Viminale, gli allontanamenti riguardano per lo più il Centro di Rocca di Papa, solo 4 quelli di Messina. Sei migranti si sono resi irreperibili il primo giorno di trasferimento, venerdì 31 agosto, due il 2 settembre; l’allontanamento di diciannove migranti è stato riscontrato il 3 settembre, quello di altri tredici ieri. Erano destinati a varie diocesi italiane.
Le 40 persone che si sono allontanate si erano limitate a “manifestare l’interesse per formalizzare la domanda d’asilo”. Tutte – riferiscono fonti del Viminale – erano state identificate con rilievi fotodattiloscopici e inserite in un sistema digitale europeo. Da segnalare che sono in corso altre verifiche sul numero esatto delle persone “irrintracciabili”, ed è verosimile che il gruppo possa essere più consistente. Controlli anche sulla nazionalità di chi si è allontanato: almeno in 6 provengono dalle Isole Comore.