(ANSA) – SIENA, 06 DIC – La scoperta di una presenza di
specifiche cellule immunitarie nei pazienti affetti da gravi
forme di Covid apre prospettive importanti nella prognosi e nel
trattamento della malattia. Lo studio scientifico, pubblicato su ‘Cell’, è stato condotto a Siena, nella Uoc Malattie
dell’Apparato respiratorio dell’Azienda
ospedaliero-universitaria Senese Le Scotte, ed è stato
coordinato dalla professoressa Elena Bargagli, responsabile del
centro di riferimento regionale per le malattie rare polmonari,
insieme alla ricercatrice Laura Bergantini. Gli esperimenti
relativi allo studio delle risposte immunologiche nei malati
ricoverati per polmonite interstiziale Covid sono stati condotti
presso il Laboratorio di Assistenza e Ricerca Traslazionale,
diretta dal professor Francesco Dotta.
“Lo studio – spiega Bargagli – ha dimostrato che alcune cellule
immunitarie, quali specifici subsets di cellule Natural Killer e
cellule T, sono esclusivamente presenti nei pazienti con forme
gravi di patologia, con polmonite interstiziale, e possono
rappresentare futuri target di trattamento. In particolare, si
tratta di cellule che normalmente intervengono nella difesa
dell’organismo in presenza di forme virali, batteriche o tumori
ma nei pazienti con gravi forme di Covid sono presenti, in
maniera più copiosa, in uno specifico sottotipo, un fenomeno che
noi abbiamo già osservato nei pazienti affetti da fibrosi
polmonare progressiva”.
“In sintesi queste cellule da semplici indicatori di
risposta immunitaria possono diventare marcatori di prognosi e
potenziali target di trattamento. La prospettiva futura –
prosegue – è valutare a livello periferico la presenza di questi
sottogruppi di cellule, appartenenti alla famiglia dei globuli
bianchi, nei pazienti con Covid in modo da poter avere un
indicatore di prognosi, capire i casi che possono aggravarsi e
personalizzare la terapia per evitare esiti infausti”. (ANSA).
Fonte Ansa.it