(ANSA) – WASHINGTON, 06 DIC – Il Dipartimento di giustizia
americano ha chiuso definitivamente l’indagine sul rapimento e
il barbaro assassinio di Emmett Till, il quattordicenne
afroamericano barbaramente torturato e ucciso da due uomini
bianchi nel 1955 e divenuto un simbolo della lotta per la
conquista e la difesa dei diritti civili. Till era accusato di
aver molestato una ragazza. I suoi due aguzzini furono
clamorosamente assolti da una giuria composta da soli bianchi.
Il caso era stato riaperto nel 2018, dopo l’uscita di un
libro secondo cui la donna testimone chiave del processo
sull’assassinio di Till avrebbe in parte ritrattato la sua
versione. Ma le nuove indagini – spiega il Dipartimento di
giustizia – non hanno portato alla scoperta di nuove prove che
portino a nuove incriminazioni. “Speravamo solo di poter avere
delle scuse”, ha commentato delusa la cugina oggi novantenne di
Emmett Till.
La madre di Till pretese per il figlio una cerimonia funebre
pubblica, con la bara aperta perché tutti potessero vedere come
il ragazzo fosse stato torturato e assassinato. Era stato
picchiato, gli era stato cavato un occhio, gli avevano sparato e
l’avevano infine gettato nel fiume con legata al collo col filo
spinato una pala utilizzata come zavorra per la lavorazione del
cotone. Il cadavere rimase nel fiume per tre giorni prima di
essere scoperto e recuperato da due pescatori. (ANSA).
Fonte Ansa.it