(ANSA) – TEHERAN, 21 DIC – Il braccio di ferro sul nucleare
con l’Occidente e le ristrettezze economiche che colpiscono gran
parte della popolazione in seguito alle sanzioni americane non
hanno impedito agli iraniani di celebrare la tradizionale
ricorrenza di Shab-e Yalda (la notte di Yalda), conosciuta anche
come Shab-e Chelleh, la notte del solstizio d’inverno.
Fin dai tempi antichi la notte più lunga dell’anno è
festeggiata dai persiani tra l’ultimo giorno del mese iraniano
di Azar e il primo di Day. Yalda, un nome femminile diffuso in
Iran, significa nascita, e si riferisce alla nascita di Mitra,
la mitologica dea della luce. Questa ricorrenza è quindi
considerata una ripartenza verso la primavera, con la vittoria
della luce sulle tenebre.
Durante la notte del solstizio le famiglie e gli amici si
ritrovano nelle case, usualmente presso i nonni e gli altri
parenti più anziani, e leggono poesie di antichi autori
persiani, specie Hafez, mangiando frutta secca, melograni e
anguria. (ANSA).
Fonte Ansa.it