In questo ultimo biennio il mercato del nero, definito anche come secondo mercato, quello oscuro dove è facile imbattersi, è cresciuto cambiando da un lato pelle (web, dark web, social), dall’altro rafforzando quello tradizionale (degli opifici negli scantinati). I prodotti maggiormente oggetto di illeciti sono quelli dei beni di consumo con il 42,1% dei sequestri, seguiti dai giocattoli per il 41,5% e poi i prodotti di elettronica per 10,9%, chiudono la lista abbigliamento e accessori di moda 5,4%. Il valore totale stimato dagli uomini della Guardia di Finanza si attesta intorno a 1,1 miliardi di prodotti sequestrati di cui circa il 51%, di questi (547 milioni), è di origine cinese.
“Nello specifico – spiega Vincenzo Pepe presidente nazionale di FareAmbiente – per il periodo delle festività natalizie i principali prodotti oggetto di contraffazione sono i Fuochi Pirotecnici, i giocattoli, le luminarie e il cibo, seguito dai regali. Un campo molto pericoloso è quello dei social, anch’esso sottoposto a controllo da parte delle forze dell’ordine, nello specifico gli uomini della GDF”.
“Dopo la pandemia – sottolinea il T.Col. Francesco Basile, Comandante della 2^ Sezione del Gruppo Anticontraffazione e Sicurezza Prodotti – è aumentato l’acquisto dei regali e di prodotti alimentari utilizzando ecommerce, questo ha comportato il fatto che comprando online l’acquisto è meno attento e quindi è facile imbattersi in un acquisto sbagliato, perchè non vengono lette le avvertenze. La distrazione del consumatore che compra in maniera convulsiva è una caratteristica anche di chi compra alimenti, perché spesso non si guardano le etichette. Il consiglio è di leggere le avvertenze perchè i rivenditori le indicano. Non bisogna essere trascinati dal prezzo inferiore, il prezzo più basso è indice di pericolosità: o è un bene derivante da furto o un prodotto contraffatto o fatto con sostanze pericolose, quindi deve essere un allert. Attenzione anche al tipo di app che utilizziamo, ci sono ecommerce attenti come Amazon, altri meno attenti”.
Ed è proprio grazie all’attività posta in essere dalle forze dell’ordine – dice Anna Zollo, responsabile degli uffici studi e ricerche di Fareambiente – che la lotta all’illegalità continua e il consumatore medio riesce ad essere tutelato, ma è ancora troppo alta quella parte di consumatori che si fa “contagiare’ dai facili stereotipi, che non pensa ai rischi e ai danni che subisce e che procura. I settori che maggiormente, sono sensibili a illegalità sono quelli del food e della spensieratezza. Troppi i giocattoli nocivi in giro che procurano danni ai bambini. Troppe persone, per poter anche sfuggire al particolare momento storico, compreranno botti illegali per fare più rumore e celebrare il nuovo anno, salutando questo 2021 pieno di crisi e dolore”. Nel 2020 sono state poste sotto sequestro ben 3.439.445 giocattoli, dal 2018 al 2020 secondo i dati della Banca dati dell’Agenzia delle Dogane e della GDF i prodotti sequestrati sono stati 79 milioni di provenienza per il 50% di origine cinese.
- “No ai fuochi cinesi – conclude Paolo Russo Vicepresidente della Commissione Parlamentare per l’Attuazione del Federalismo – che fanno molto rumore e poco spettacolo, sì ai botti di casa nostra per dare il benvenuto al nuovo anno senza mettere in pericolo la nostra salute ed il lavoro degli altri! I fuochi illegali creano danni alle persone ed all’economia di un settore che nel nostro Paese vanta una solida esperienza ed imbattibili performances. Non trasformiamo un momento di festa in una tragedia personale e collettiva e rivolgiamoci a chi tramanda tradizioni familiari e garantisce sicurezza”.