Inizia una settimana decisiva per il reddito di cittadinanza, con il nodo centrale dei “navigator”, oggetto di un confronto serrato con le Regioni. Già oggi una Conferenza delle Regioni straordinaria attende dal Governo l’impianto complessivo del reddito di cittadinanza, poi martedì mattina è prevista la Conferenza unificata che riunirà gli Enti locali insieme al Governo e dove le Regioni dovranno esprimere un’intesa sulle materie concorrenti come le
Politiche attive del lavoro, la Formazione professionale e la gestione dei centri per l’impiego.
Il nodo della selezione dei navigator
Nodo centrale, la selezione dei 6.000 ‘navigator’. C’è, pubblicato da Anpal Servizi, il bando per chi dovrà gestire la selezione, che avverrà attraverso un test, con una prova scritta per 60mila candidati da tenersi a Roma. Ma manca il bando per il reclutamento dei navigator con i requisiti previsti per chi intende partecipare alla selezione e con i chiarimenti sul tipo di contratto e il compenso: è necessario il parere delle Regioni che gestiscono i centri per l’impiego. Il tempo per un accordo scade giovedì, quando il testo del provvedimento su reddito e quota 100 dovrebbe finire il passaggio in commissione alla Camera, per poi andare in aula e tornare al Senato per il voto conclusivo prima che il 29 marzo il decretone decada.
I requisiti richiesti
Le ultime indiscrezioni tracciano il reddito e il profilo che dovranno avere coloro ai quali è affidato il compito di collegare le offerte di lavoro con i percettori del
reddito di cittadinanza. Ai candidati si offre un contratto di collaborazione con un reddito lordo di 30.000 euro l’anno. Per approdare alla selezione non sono previsti limiti d’età, come sembrava in un primo momento, ma sarà necessaria una laurea magistrale nelle facoltà di Giurisprudenza, Economia, Scienze politiche, Statistica e Scienze della formazione. Non è ancora certo se saranno ammessi anche altri corsi di laurea, come Filosofia e Sociologia.
La selezione
Il governo fisserà un tetto a coloro che possono partecipare alla selezione, che sarà fatta con test multipli a punteggio. I candidati non potranno essere più di 60mila per i 6.000 posti ora ipotizzati (ma il numero è uno dei punti del confronto con le regioni). Di fatto si teme la folla di candidati e per fare
presto è necessario contenere le selezioni in sei giorni. Per evitare un maxi concorso è previsto un meccanismo di limitazione che si basa sul punteggio della laurea. È lo stesso utilizzato dalla Banca d’Italia per le proprie selezioni. Potranno accedere ai test solo in primi 60mila che hanno il voto di laurea più
alto. Si partirà dai 110 e lode, per poi scendere fino a completare i ranghi: ad esempio, se tra coloro che presentano la domanda ci saranno già 60 mila con 110 di votazione non potranno accedere quelli con i voti più bassi.
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