Il Museo archeologico nazionale di Altino si trova nei pressi del sito archeologico di Altunum a poca distanza da Venezia. Il nuovo Museo è stato riaperto tra mille difficoltà a causa mancanza fondi. Il mondo del vino vuole fare la sua parte
“Siamo pronti a fare la nostra parte per rilanciare il Museo archeologico di Altino. Ne ho già parlato con i nostri soci e ho constatato molta disponibilità sul progetto”. Un altro “colosso” del vino in soccorso del Museo di Altino. A parlare è Angelo Bergamo direttore di Cantine Ermes, otto stabilimenti in Italia, dei quali sette in Sicilia e uno a Mansuè (Treviso) con 200 soci conferitori. Cantine Ermes ha da sempre molta attenzione per la cultura. Bergamo conferma: “In Sicilia con “Fondazione Orestiadi” abbiamo portato avanti importanti progetti di rilancio dell’arte e della cultura. Altino è un sito archeologico di rilevanza internazionale con una posizione strategica vicino a Venezia e all’aeroporto di Tessera”. Bergamo non è solo in questo progetto. Da qualche mese anche Valerio Nadal presidente del Consorzio TVB (Il consorzio che raggruppa oltre 10 mila imprese agricole delle provincie di Treviso, Vicenza e Belluno) sta coinvolgendo produttori delle bollicine per rilanciare uno dei Musei più importanti a livello internazionale. Nadal sottolinea: “Da sempre crediamo nella cultura e allo stesso tempo all’importanza del turismo oggi più che mai fondamentale per la nostra economia”.
Il Museo archeologico nazionale di Altino (conosciuto anche con l’acronimo MANA) è un museo archeologico situato nella frazione di Altino, nel comune di Quarto d’Altino, in provincia di Venezia, nei pressi del sito archeologico di Altinum. Il museo e il vicino sito archeologico di Altino sono inclusi nel sito patrimonio dell’umanità “Venezia e la sua laguna” tutelato dall’UNESCO. A causa del crescente numero di reperti, si decise di ampliare il museo e nel 1984 lo Stato italiano acquisì due nuovi edifici (facenti parte di una fattoria ottocentesca utilizzata per la produzione di riso) in località “Fornace”, a poca distanza dalla prima sede. Tuttavia, a causa della mancanza di fondi, i lavori di restauro furono interrotti dopo poco tempo. Nel dicembre 2009, grazie all’intervento della Regione Veneto e ai fondi stanziati dall’Unione Europea per complessivi 6 milioni di euro, i lavori di restauro e ripristino ripresero. Il 12 dicembre 2014 vi fu l’inaugurazione della nuova struttura del museo, che però rimase aperto solo un giorno.
Il 4 luglio 2015 è stata definitivamente aperta al pubblico la nuova sede del museo archeologico[, che oggi dispone di circa 1 800 metri quadrati espositivi (rispetto ai 180 della vecchia sede, oggi utilizzata come magazzino) sui tre piani della ex-risiera, una barchessa e una nuova struttura moderna (disegnata dall’architetto Stefano Filippi]) dotata di una torre di osservazione sulla campagna circostante e la laguna di Venezia.
Gli spazi per il restauro, la catalogazione e la creazione di riproduzioni e fotografie sono stati realizzati, unitamente ad un book-shop e ad una caffetteria, ma non sono ancora stati attivati. Da due anni alcune aziende private, soprattutto del mondo del vino, hanno presentato una serie di iniziative per dare maggiore visibilità ad uno dei più importanti siti archeologici.
Foto sotto: pavimento e strade romane ad Altino (archeoveneto.it)