(ANSA) – ROMA, 05 GEN – L’infezione del virus Sars Cov-2 può
innescare una risposta immunitaria che dura ben oltre
l’infezione iniziale e la convalescenza, anche tra le persone
asintomatiche o paucisintomatiche, come avviene per le malattie
autoimmuni. A dirlo è uno studio condotto dal Cedars-Sinai
Medical Center pubblicato sul Journal of Translational Medicine.
Quando le persone vengono infettate da un virus o da un altro
agente patogeno, gli anticorpi hanno il compito di rilevare le
sostanze estranee e di impedire loro di invadere le cellule. In
alcuni casi, tuttavia, le persone producono autoanticorpi che
possono attaccare gli organi e i tessuti del corpo nel tempo.
Gli studiosi del Cedars-Sinai hanno scoperto che le persone con
una precedente infezione da Sars-Cov-2 hanno un’ampia varietà di
autoanticorpi, anche fino a sei mesi dopo la completa
guarigione.
E’ il primo lavoro a riportare non solo la presenza di
autoanticorpi elevati dopo un’infezione lieve o asintomatica, ma
anche la loro persistenza nel tempo. “Questi risultati aiutano a
spiegare cosa rende la Covid-19 una malattia particolarmente
unica”, ha affermato Justyna Fert-Bober, co-autrice senior dello
studio – Questi modelli di disregolazione immunitaria potrebbero
essere alla base dei diversi tipi di sintomi persistenti che
vediamo nelle persone che continuano a sviluppare la condizione
del Covid lungo”.
Per condurre il loro studio, il team di ricerca ha coinvolto 177
persone con una precedente infezione da Sars-CoV-2. Hanno
confrontato i campioni di sangue con campioni prelevati da
persone sane prima della pandemia. Tutti quelli con infezione
confermata da coronavirus avevano livelli elevati di
autoanticorpi, alcuni dei quali sono stati trovati anche in
persone con malattie in cui il sistema immunitario attacca le
proprie cellule sane, come il lupus e l’artrite reumatoide.
(ANSA).
Fonte Ansa.it