ROMA – La vaccinazione antinfluenzale protegge i bambini dalle forme gravi di influenza anche quando vengono infettati da ceppi di virus influenzali diversi da quelli contenuti nel vaccino. È quanto emerge da uno studio coordinato dai Centers for Disease Control and Prevention americani e pubblicato su Clinical Infectious Diseases.
L’attenzione dei ricercatori si è concentrata sulla stagione influenzale 2019-2020, in cui si è verificata “la più estesa epidemia nazionale di influenza nei bambini dal 1992 e sono state sollevate preoccupazioni sull’inefficacia della vaccinazione a causa della circolazione di due ceppi virali che non corrispondevano a quelli contenuti nel vaccino”, scrivono i ricercatori. In quella stagione in Usa sono deceduti per complicanze dell’influenza 199 minori, la metà con meno di 5 anni.
Lo studio ha considerato 329 pazienti pediatrici ricoverati per gravi complicanze respiratorie dovute all’influenza in 17 ospedali americani; 160 erano vaccinati contro l’influenza. I ricercatori hanno stimato che l’efficacia complessiva del vaccino nel prevenire le forme severe di influenza era del 63%, che saliva al 75% per le forme influenzali eccezionalmente gravi da repentaglio la vita.
La ricerca ha inoltre valutato l’efficacia del vaccino contro le specifiche forme e varianti di virus influenzali circolanti in quella stagione (in genere il vaccino contiene uno o più varianti di virus influenzali di tipo A e di tipo B) dimostrando che il vaccino ha offerto una protezione del 78% contro la variante di tipo A contenuta nel vaccino e del 47% contro altre varianti di tipo A. Nel caso del tipo B, nessuno dei partecipanti aveva contratto un’influenza causata dal ceppo contenuto nel vaccino stagionale, che ha dimostrato un’efficacia del 75% contro le altre forme di virus influenzali di tipo B circolanti.
“L’intensificazione degli sforzi per la vaccinazione antinfluenzale nei bambini potrebbe portare a riduzioni apprezzabili delle malattie critiche e dei decessi per influenza in tutto il mondo”, concludono i ricercatori. (ANSA).
Fonte Ansa.it