WELLINGTON – Lo tsunami causato dalla potente eruzione di un vulcano sottomarino nelle isole Tonga, nell’Oceano Pacifico meridionale, ha causato danni significativi, ma nessuna vittima. Lo ha affermato stamane la premier neozelandese Jacinda Ardern, mentre si considera “superata” la minaccia delle onde anomale per i Paesi che si affacciano sull’oceano, anche se per alcune ore restano possibili lievi variazioni del livello del mare.
“Lo tsunami ha avuto un impatto significativo sulla costa settentrionale di Nuku’alofa”, la capitale delle isole Tonga, “con barche e grandi rocce portati a riva”, ma non sono state segnalate vittime, ha affermato Ardern. Non è ancora possibile, ha aggiunto, valutare l’entità dei danni nel piccolo regno del Pacifico poiché le comunicazioni sono tuttora interrotte.
“Nuku’alofa è ricoperta da una spessa nuvola di cenere vulcanica, ma per il resto la situazione è calma”, ha spiegato il primo ministro dopo aver contattato l’ambasciata del suo Paese nel regno. L’isola ha bisogno di una fornitura d’acqua, ha aggiunto, perché “la nuvola di cenere ha contaminato le risorse idriche”. La Nuova Zelanda è pronta a inviare un aereo militare da ricognizione per sorvolare l’area non appena la nuvola di cenere vulcanica lo consentirà.
L’eruzione del vulcano sottomarino Hunga Tonga-Hunga Ha’apai è stata così potente da essere avvertita fino al Cile, innescando uno tsunami che ha inondato le coste del Pacifico, dal Giappone agli Stati Uniti, con onde anomale che hanno provocato “piccole inondazioni” nelle Hawaii.
Fonte Ansa.it