Due strade sono possibili in vista del Quirinale secondo il dem Goffredo Bettini in un colloquio con il ‘Corriere della Sera’. Nella prima, la politica ha uno scatto e propone a Mario Draghi un patto di un anno, individuando per il Colle una figura alta per guidare la transizione dall’uscita dell’emergenza alla ricostruzione di un sistema politico più equilibrato. A questa operazione dovrebbe collaborare soprattutto Matteo Salvini. Ma se questa dovesse fallire, la seconda ‘è obbligata’: si chiede a Sergio Mattarella di accettare un altro mandato o si verifica la disponibilità che Draghi ha lasciato intuire.
Anche il segretario di Italia Viva Matteo Renzi, in un’altra intervista al ‘Corriere della Sera’, dice la sua sul Quirinale. “Io parlo con tutti – spiega – vedremo se il centrodestra avanzerà formalmente una candidatura. Nel vertice di venerdì è emerso che il sogno quirinalizio di Berlusconi non ha i numeri”. A suo avviso, “Draghi a Palazzo Chigi è una garanzia per il Paese nell’anno di legislatura che ci rimane”, mentre al Quirinale “garantisce l’Italia, per sette anni. Sono entrambe buone soluzioni”, ma “se andrà al Quirinale dovrà esserci un accordo politico contestuale sul governo”. Un governo dei leader se Draghi va al Colle? “Non è probabile ma ha un senso”, dice.
“Berlusconi non ha alcuna chance di fare il Presidente della Repubblica: è circondato da persone che lo assecondano nei suoi sogni. Non ha i numeri. E che si faccia la gara alle telefonate è una cosa fuori dalla grazia di Dio. L’abbiamo detto quando queste telefonate a Ciampolillo le faceva la sinistra andava bene. Sbagliava Conte, sbaglia Berlusconi. Non alla doppia morale della sinistra” continua il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, su Radio Leopolda. “Se mi chiama Berlusconi glielo dico in faccia. Credo che Meloni e Salvini, cambieranno idea, alzeranno il piede dall’acceleratore prima di andare a sbattere. Anche per loro Berlusconi è un’operazione “lose- lose”. Credo che lo diranno al Cavaliere”.
Fonte Ansa.it