(ANSA) – CATANIA, 18 GEN – La prima Corte d’assise d’appello
di Catania ha ridotto da dieci a otto anni di reclusione la
condanna di Valentina Ferlauto, la 30enne accusata di avere
ucciso, nel 2018, il proprio figlio di tre mesi “scaraventandolo
violentemente a terra”, in preda a un raptus che neppure lei è
poi riuscita a spiegare. La Procura generale aveva chiesto la
conferma della sentenza di primo grado emessa il 25 giugno del
2020 dal Gip Pietro Currò. I due processi sono stati celebrati
entrambi col rito abbreviato.
La donna è in una comunità terapeutica assistita del Catanese.
Era stata arrestata dalla squadra mobile della Questura nel
novembre del 2018. Ha sempre sostenuto di avere agito con la “mente oscurata” e di “non sapere spiegare cosa sia successo”,
ma sicuramente “non volevo uccidere mio figlio, non ho mai
pensato di farlo” perché, ha spiegato, “lo amavo”. L’imputata
ha detto di “essersi sentita male” e che la sua intenzione era
di “gettarlo sul letto e non per terra”.
“La nostra ipotesi – ha commentato il suo legale, l’avvocato
Luigi Zinno – è sempre stata quella dell’omicidio
preterintenzionale, e la decisione della Corte mi sembra vada
incontro a questa nostra lettura dei fatti. Aspettiamo il
deposito delle motivazioni, fissato entro i prossimi 90 giorni,
per avere contezza sulla valutazione dei giudici”. (ANSA).
Fonte Ansa.it