(ANSA) – MILANO, 21 GEN – E’ disposta a vaccinarsi con una
dose solo se lo Stato firma una lettera in cui si impegna a
darle un risarcimento di 7 milioni nel caso le succeda qualcosa.
Altrimenti suor Rosalina Ravasio, fondatrice della comunità
Shalom che si occupa di tossicodipendenti a Palazzolo sull’Oglio
(Brescia), non solo continuerà a non vaccinarsi, ma non ha
intenzione neanche di pagare la multa quando scatterà l’obbligo
per gli over 50.
“Hanno messo l’obbligo del vaccino oltre i 50 anni, me el
vacino el fo mia (“il vaccino non lo faccio” in dialetto) ma non
perché sono no vax o sì vax, ma perché non mi fido di tutte le
balle che hanno detto su questi vaccini”, ha detto prima del
tradizionale concerto del Romitaggio dell’8 gennaio, alla
presenza del vicario generale della Diocesi di Brescia don
Gaetano Fontana.
“Vicario generale, lo riferisci al vescovo qualora tu vedessi
sui giornali che mi hanno ammanettato e dici così: domani torna
una delle nostre avvocate, qualora prendessi la multa per il
vaccino, non la pago”, ha proseguito suor Rosalina, fondatrice
nel 1986 di una comunità di recupero molto nota in Lombardia
alla quale ha fatto visita in più occasioni anche il ct della
Nazionale Roberto Mancini.
“Faccio fare una lettera perché la provvidenza è molto più
grande dello Stato, da 36 anni viviamo di provvidenza e lo Stato
non riuscirebbe a mantenerci così bene – ha proseguito -. Lo
Stato deve dare 7 milioni alla comunità. Se lo Stato firma,
faccio la prima dose, senza fare l’ultima ma la prima la faccio.
Se non firma, non mi può dare la multa e non mi può penalizzare.
Amen”, ha concluso. (ANSA).
Fonte Ansa.it