Giornate cruciali in vista della prima votazione, lunedì, dei grandi elettori sul successore di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica. Occhi puntati sul centrodestra che si riunisce oggi su zoom. Intanto il centrosinistra, a partire dal Pd continua a chiedere un nome di garanzia, super partes e frutto di una maggioranza “la più ampia possibile”.
Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, alle 16.30 vedrà via zoom i ministri e sottosegretari e i dirigenti di Fi per fare il punto della situazione sul Colle prima di partecipare, sempre da remoto da Arcore, al vertice dei leader del centrodestra, convocato prima per le 16 e ormai rinviato alle 18.
Le riunioni saranno tutte in Zoom, per la prima volta per incontri decisivi per una elezione al Quirinale. Tutti in attesa di ricevere il link per collegarsi tra sospetti sulla riservatezza. ‘Un vertice da remoto, senza sapere quanti ascoltano, è l’ultima scivolata del centrodestra’, dice Osvaldo Napoli, deputato di Coraggio Italia.
IL VERTICE QUESTA VOLTA E’ SU ZOOM
‘Basta nomi di parte. Servono coesione e serietà’. È il messaggio lanciato dal Partito democratico sul proprio account Twitter. ‘Il Pd sta lavorando per garantire stabilità all’Italia con un patto di legislatura e l’elezione di un presidente della Repubblica autorevole e super partes. Eletto da una maggioranza, la più ampia possibile, in nome dell’unità della Nazione e dell’interesse generale’, si legge nel tweet.
“Noi abbiamo messo in ordine le priorità. Al primo punto c’è la necessità di trovare un accordo per avere un presidente della Repubblica super partes; al secondo, c’è l’accordo per il rilancio dell’azione di governo; e terzo, discutere di come portare avanti la legislatura fino alla fine. Queste le priorità in questo ordine rigoroso”. L’ha detto Giuseppe Provenzano, vicesegretario del Pd ospite di Sky tg24. E sulla riforma della legge elettorale, ha aggiunto: “Se la legislatura deve arrivare alla sua scadenza, la legge elettorale è una delle cose fondamentali con il nuovo Parlamento e perché la gente non va più a votare. Io personalmente sono convinto che un sistema proporzionale possa rispondere meglio a esigenze di rappresentanza nel paese. Ma lo discuteremo insieme alle altre forze politiche”.
Fonte Ansa.it