“La morte di Lorenzo Parelli, studente di Udine, ci ha lasciato sbigottiti, addolorati, spezzati dal dolore, – scrivono i docenti Cobas. Il nostro primo pensiero va alla famiglia e agli amici, ma interroga anche pesantemente tutto quel mondo della scuola che ha accolto acriticamente la pratica di allontanamento di giovani studenti e studentesse dalle aule scolastiche per metterli a disposizione come manovalanza di aziende private. L’incidente, – sottolineano ancora – si è verificato in un centro di formazione professionale, ma avrebbe potuto capitare in qualsiasi scuola secondaria, da quando la controriforma renziana ha imposto l’obbligatorietà dei percorsi scuola-lavoro”. Sull’onda emozionale derivata dal tragico incidente occorso al giovane Lorenzo, l’Esecutivo Nazionale Cobas Scuola ha indetto per Venerdì 28 gennaio una giornata di sciopero delle scuole superiori, (medie di secondo grado) insieme agli studenti con manifestazioni locali unitarie previste anche in Sicilia in diverse città.
“Uno dei “regali” avvelenati della pessima scuola di Renzi (legge 107 del 2015), – sottolinea Nino De Cristofaro, Esecutivo naz. Cobas Scuola – fu l’introduzione della cosiddetta Alternanza Scuola-Lavoro (oggi PCTO) per un numero di ore abnorme nel triennio conclusivo della scuola secondaria di secondo grado. Grazie alle mobilitazioni di docenti e alunni il monte ore è stato significativamente ridotto, ma rimane comunque un tempo sprecato, tolto agli apprendimenti e agli approfondimenti. Un tempo inutile, – continua – il lavoro, spesso in rapida trasformazione, si impara facendolo e un approccio precoce non aggiunge nulla in termini di conoscenze e competenze. Un tempo “rubato” perché si tratta di lavoro non retribuito (sia nella scuola, che nella formazione professionale). Un tempo, infine, utilizzato per subordinare la formazione scolastica al mondo del lavoro, mentre la scuola deve formare cittadine e cittadini capaci di vivere in modo critico la realtà. Se vogliamo parlare di lavoro, – conclude De Cristofaro – facciamo conoscere agli studenti i diritti faticosamente conquistati grazie a dure mobilitazioni, insegniamo loro a pretendere sicurezza e dignità”.
Queste le rivendicazioni che i docenti Cobas chiedono al Ministero:
– Sospensione immediata di tutti i percorsi di scuola lavoro nell’anno in corso;
– Abolizione del PCTO (Percorsi per le competenze Trasversali e l’Orientamento) nelle scuole e revisione dei percorsi formativi nei centri di formazione professionale;
– Stop allo sfruttamento di lavoro non retribuito sotto forma di stage gratuito;
– Sostituzione dell’addestramento al lavoro con la riflessione critica e la formazione approfondita sui diritti e sulla sicurezza sul lavoro;
– Formazione specifica al lavoro a carico delle aziende dopo la fine dei percorsi di studio e formazione;
– Ammodernamento dei laboratori esistenti nelle scuole e dotazione strumentazione necessaria;
– Miglioramenti reali nelle scuole: eliminazione classi-pollaio, aumento degli organici docenti e ATA.