Retromarcia del Governo dal 1° febbraio obbligo di green pass per accedere alle tabaccherie, accolte le istanze della categoria – presentate nel corso dell’incontro con il sottosegretario alla Salute Andrea Costa – che esentano i tabaccai dall’obbligo di verifica puntuale di tutti i Green pass all’ingresso della rivendita.
In particolare, in questa sorta di proclama digitale si stabilisce che “i titolari delle attività commerciali che non vendono beni di prima necessità, e quindi non solo i tabaccai, non devono effettuare necessariamente i controlli sul possesso del green pass base all’ingresso, ma possono svolgerli a campione successivamente all’ingresso della clientela nei locali”.
Quindi dal primo febbraio, quando scatteranno ulteriori tagliole liberticide per chi non si vaccina tabaccai e gli altri commercianti non avranno più l’obbligo, bensì esclusivamente la facoltà di indossare i panni degli sceriffi sanitari.
Ora, sebbene sul piano concreto gli stessi commercianti possono tirare un sospiro di sollievo, mentre per i resistenti al lasciapassare sanitario si amplia leggermente il loro residuo spazio di libertà costituzionali. Nondimeno questa ennesima distinzione tra cittadini commercianti, in questo caso più uguali degli altri a discrezione, rappresenta l’ennesimo pasticciaccio brutto di una gestione della pandemia democraticamente insopportabile. Gestione che vede nello stesso green pass il fulcro di una fallimentare strategia di contenimento dei contagi…continua su