di Elena Dragagna, avvocato, Gilda Ripamonti, giurista, Sara Gandini, epidemiologa/biostatistica
Riflettere sul valore della dignità umana è più che mai importante oggi, quando l’aggressione a tale dignità appare senza precedenti. Dopo il green pass “base”, già di per sé censurabile a nostro avviso dal punto di vista costituzionale, è stato previsto il super green pass, che si ottiene solo da vaccinati o guariti da Covid-19 e che, inizialmente richiesto per diverse attività al chiuso, è stato poi esteso a coprire quasi tutti gli ambiti della vita per le persone dai 12 anni di età. Il decreto legge 1 del 7 gennaio 2022, oltre ad avere esteso l’obbligo del green pass per l’accesso a praticamente tutti i servizi e tutte le attività commerciali eccetto quelle essenziali, ha introdotto l’obbligo vaccinale (già previsto prima per alcune categorie di lavoratori) per tutti i lavoratori che abbiano compiuto (o debbano compiere entro) 50 anni fino al 15 giugno 2022, prevedendo inoltre la necessità di super green pass per l’accesso al lavoro dal 15 febbraio 2022, pena pesanti sanzioni pecuniarie.
Diversi recenti provvedimenti giudiziari si sono occupati di tali questioni. Il Tribunale di Velletri ha riammesso al lavoro un’operatrice sanitaria sospesa in quanto non vaccinata, posta la “rilevanza costituzionale dei diritti compromessi (dignità personale, dignità professionale, ruolo alimentare dello stipendio)”. Il Consiglio di giustizia amministrativa della Sicilia, nel caso di uno studente di infermieristica …continua su