La storia, ambientata nella Capitale, si svolge in alcuni luoghi simbolo di Roma: “Ci piaceva perderci nei caratteristici vicoletti del budello, zigzagando tra Piazza Santa Maria in Trastevere e Via della Lungaretta. Proseguendo per Via dei Genovesi e la Basilica di Santa Cecilia si giungeva al confine rionale in prossimità di Porta Portese. Poi risalivamo il Lungotevere dall’Isola Tiberina a Ponte Sisto. Lì ci soffermavamo ogni volta in un punto preciso, nella porzione finale del ponte, verso l’interno della città, in direzione Via dei Pettinari. La visuale su quel piedistallo virtuale privilegiato è un insieme di elementi che accarezza l’anima: colori, suoni e sensazioni che rendono quella cartolina tridimensionale unica e di una bellezza incrollabile. Nel basso dell’inquadratura troneggia il solenne scorrere del fiume Tevere sulla cui superficie sfrecciano gli acrobati gabbiani disegnando traiettorie maestose. Il suono perpetuo dell’inarrestabile marcia dell’acqua si fonde con gli striduli garriti delle procellarie generando un’acustica contemplativa primordiale. Sollevando un po’ lo sguardo si incrocia il Ponte Mazzini che si installa lucente nel paesaggio. La sera i suoi archi si riflettono nel fiume formando degli anelli luminosi. Quei cerchi hanno il potere di proiettarti nel tempo, verso l’archetipo di una perfezione perpetua. Poco sopra fa capolino la sontuosità di uno dei più grandi miracoli architettonici della storia, la Cupola di San Pietro, che a quell’ora è immersa nell’aureola dei riverberi del tramonto, una luce di vellutata albicocca dorata che irradia di magnificenza metafisica il fondale di quell’istantanea senza tempo”.
Igor Nogarotto racconta il libro in 1 minuto (ripresa al Parco della Sabine): https://youtu.be/_
È il secondo libro dell’autore dopo il successo del romanzo d’esordio “Volevo uccidere Gianni Morandi” che divenne un caso mediatico: Igor, a causa del titolo, ricevette minacce di morte. Il nuovo romanzo “Rosa stacca la spina” in pochi giorni entra nella TOP100 di AMAZON fino alla 13° posizione della Narrativa Italiana.
Come ci spiega Igor: “I due protagonisti, a distanza di molti anni dalla fine della loro relazione, si ritrovano in una clinica. Rosa è gravemente malata. Insieme ripercorrono i ricordi della coppia, in una tessitura che gioca con il flashback, tra ironia e pianti, tra commozione e goliardia. Nel romanzo, come si evince dal titolo, si accarezzano anche le delicate tematiche del suicidio assistito e dell’eutanasia”.
“Come si coniugano in una relazione AMORE-MALATTIA?”
Quando il partner può o deve avere potere decisionale sulla nostra vita?
C’è un tempo, un “contratto” (matrimonio, figli) che stabilisce se le scelte sulle sorti della mia persona debbano essere condivise con l’Altro