Un piano energetico che preveda investimenti importanti in energie rinnovabili e, nello specifico, in Italia l’eliminazione per decreto di tutti i vincoli che fino ad oggi ne hanno impedito lo sviluppo. Nel settore agroalimentare, sospendere l’obbligo previsto dall’attuale Pac di non coltivare il 5% delle superfici arabili da parte delle imprese destinandole ad aree ad alto valore ambientale (Efa); definire un piano per aumentare la produzione di grano, girasoli e mais e rinviare l’entrata in vigore di tutti gli interventi previsti per la transizione ecologica (riduzione di pesticidi e fitofarmaci, ecc).
Sono queste secondo Stefano Mantegazza, segretario generale Uila Uil, alcune delle misure più urgenti che l’Unione Europea deve mettere in atto per rispondere alle conseguenze del conflitto in Ucraina per il settore agroalimentare.
“L’Europa è al centro di una tempesta perfetta, stretta tra i rincari dell’energia e la mancanza di materie prime. Nonostante la speranza di una pace subito, la consapevolezza è che comunque l’orologio della storia non tornerà indietro e, di conseguenza, l’Ue deve affrontare quelle che consideriamo emergenze come condizioni di lungo periodo” afferma Mantegazza. “Servono misure urgenti per garantire l’approvvigionamento alimentare e, inoltre, condividiamo le richieste di attivazione delle misure contro le crisi di mercato previste dal regolamento Ocm e della misura straordinaria Covid con il pagamento di un aiuto “una tantum” fino a 7mila euro per azienda agricola, per far fronte alla riduzione di liquidità determinata dall’impennata dei costi di produzione.”
“Fino a ieri siamo stati protagonisti di un film in cui il pianeta sembrava animato da una intelligenza collettiva impegnata nel suo salvataggio, oggi purtroppo” conclude il segretario generale “siamo stati drammaticamente catapultati in un altro film. Il copione va di conseguenza riscritto.”