Sabato 19 marzo 2022 alle ore 18.00 Rosso20sette arte contemporanea presenta la mostra personale Specchi di carta di Marco Réa, accompagnata da un testo critico di Valeria Arnaldi. In mostra venti opere su carta che racchiudono l’ultima produzione dell’artista.
Valeria Arnaldi presenta le opere di Marco Réa:
“Sono “specchi” che indagano l’anima, nell’eternità del suo essere, ma anche nell’istante-per-istante del divenire, le opere di Marco Réa, apparenti “grovigli” che, laddove sembrano confondere la forma, di fatto, la rivelano, portando in superficie profondità spesso sconosciute, o comunque non riconosciute, perfino da chi vi è immerso o ne è frutto. Basta seguire la “linea”: il segno corre, a volte, invece si fa lento, si prende la pausa di una curva più morbida, poi si ripiega su stesso, fino a creare un incastro di apparenti moltiplicazioni, che diventa indagine delle sfumature dell’Io, manifeste o invece inconfessate, e progressivamente in questo suo movimento finisce per farsi volto.
[…] Ciò che illustra, di opera in opera, è la storia di una singola figura ritratta, ma, attraverso di essa, anche quella universale dell’essere umano, tra filosofia e sentimento, passioni e tormenti. E sogni. [..] Nelle sue opere, la dimensione onirica si fa forma concreta a occupare spazio e sguardo fino a vestire parzialmente di sé la figura. Il sogno, componente dell’anima, lo diventa così anche dell’immagine.
[….] In questa ricerca artistica, nata durante la pandemia, più precisamente durante il lockdown, con creazioni eseguite con carta, inchiostro e amuchina, e ora evoluta per tecnica e visione, Marco Réa si ricollega ai lavori precedenti e alla riflessione sull’immagine femminile anche nella moda, ma va al di là, liberando paradossalmente l’immagine da se stessa. I suoi volti sono “mappe” che conservano emozioni, memorie, sentimenti, fantasie, delusioni. Sono ritratti di temperamento e carattere, di eternità e momento. E, in taluni casi, sono monumenti. Così, pressoché ogni opera su carta ha la sua “gemella” sul muro di una città: altro materiale, altre dimensioni, stessa intensità.”