“Abbiamo un crescente numero di pazienti con la terza dose che finiscono al pronto soccorso, soprattutto i fragili, ma non solo, con polmoniti al 30%. Stiamo ricoverando persone anche quarte dosi: pazienti fragili e immunodepressi. La situazione comincia a destare qualche preoccupazione”. Sono queste parole del Commissario all’emergenza Covid per l’area metropolitana di Palermo, il dottore Renato Costa, che danno un quadro clinico della situazione di questi giorni nel capoluogo siciliano. La fine dello stato di emergenza, previsto il 31 marzo 2022, ha procurato un abbassamento dal livello di attenzione e prevenzione in chi ha ricevuto tre dosi di vaccino, ma come spiegato dal Commissario questo non deve avvenire.
Può finire ricoverato per complicazioni, se si contagia, anche chi già ha completato il ciclo vaccinale. “Se chi si infetta è una persona sana, il decorso è, il più delle volte, tranquillo e a casa. Se sussistono delle commorbilità – l’area della fragilità è molto vasta e variegata – ci sono buone possibilità, al momento, di non entrare in un reparto di terapia intensiva, tuttavia può esserci bisogno di un intervento rapido e di una terapia accurata. Sono tornati i giorni della paura? Per ora no. Dovrebbe non essere mai calata l’attenzione e non sembra che sia così”, spiegano i medici. Alla Terapia intensiva Covid dell’ospedale ‘Cervello’ di Palermo, guidata dal dottore Baldo Renda, non scende il numero dei ricoverati: sono sempre più di dieci. Attualmente non ci sono terze dosi gravi per Covid, ma c’è un giovane gravissimo, che risulta non vaccinato.
Al pronto soccorso Covid dell’ospedale ‘Cervello’, però, i numeri sono in aumento. Si registra una quarantina di pazienti con indici di sovraffollamento vicini al 2%, intorno a mezzogiorno. Si tratta di percentuali che non si vedevano da tempo. Una situazione delicata, quella del reparto della dottoressa Tiziana Maniscalchi, con medici e personale impegnati in una continua lotta al virus. E che sia un frangente in cui bisogna comunque tenere alta l’attenzione, è confermato sempre le parole del commissario Costa, in una precedente intervista al nostro giornale: “siamo alle prese con Omicron e con le sue sotto-varianti e questo provoca la risalita dei positivi. Sappiamo che Omicron buca il vaccino, dall’angolazione del contagio, ma che comunque tre dosi danno una buona protezione contro la malattia grave. Un virus lasciato libero di circolare muta più in fretta. Così aumenta il pericolo dell’imponderabile. Ovvero della variante che potrebbe bucare i vaccini anche nella difesa contro i sintomi peggiori”.