Cosa fare se, dopo anni di studio e ad un passo dal raggiungere il
proprio obiettivo di sempre, bisogna cercare (e provare a trovare) una nuova strada? Ha
dovuto rispondere a questa domanda Rino Massimo Calleri, catanese di 31 anni che, fin da
quando era piccolo, sognava di fare il pilota di linea. Con il Covid, però, il sogno è dovuto
rientrare (momentaneamente) nel cassetto.
Dopo sei anni di studio intenso e pratica, nel 2020 Massimo ottiene finalmente l’abilitazione al
volo di linea. Gli sembra un sogno, ma purtroppo il Covid si mette di mezzo: non si può
viaggiare e i voli sono fermi, per cui è obbligato a cambiare strada. Ed è così che inizia a
lavorare a pieno regime con quella che oggi è conosciuta come UNGUESS, piattaforma
tecnologica che porta l‘intelligenza collettiva degli utenti e clienti finali nei processi decisionali
delle aziende, garantendo loro le informazioni di cui hanno bisogno in qualsiasi momento
necessario.
Infatti Massimo, mentre studiava per diventare pilota, collaborava già con UNGUESS come
tester di prodotti digitali. Era parte di quello che oggi si chiama TRYBER, il motore della
piattaforma nonché detentore dell’intelligenza collettiva. Grazie a questa community globale di
persone fortemente ingaggiate gestita da UNGUESS, ogni azienda può far testare e così
migliorare i propri prodotti e servizi, con ricerche qualitative e quantitative fornite in
modo rapido e flessibile.
Iniziando a collaborare con UNGUESS, Massimo scopre una sua nuova passione, quella di
essere in prima linea nel garantire la qualità di quei prodotti digitali (siti, app, ecommerce, ecc)
che tutti noi usiamo ogni giorno. E da una passione che gli permetteva di arrotondare,
diventa il suo vero e proprio lavoro.
“Nel 2020 con la pandemia e i voli fermi ho iniziato a partecipare più spesso alle attività
proposte da UNGUESS, e così è diventato un vero e proprio lavoro. Ho deciso di aprire la
partita IVA e di abbracciare a pieno questa nuova professione. In questi cinque anni ho testato
di tutto, dai videogiochi, ai software bancari fino alle lavatrici. Anche se i progetti che mi
hanno appassionato di più sono stati quelli sui dispositivi IOT. Ma questo era soltanto l’inizio”.
“Inizialmente infatti lavoravo come freelance, ma mi sono trovato così bene che nel 2021 sono
entrato nel team Community – spiega Massimo – Oggi gestisco tutti i flussi e le modalità che
offriamo ai clienti in qualità di service owner per il functional testing, ad esempio quei test in
cui il cliente vuole trovare bug all’interno dei suoi prodotti (malfunzionamenti, grafici,
ecc). E nonostante questo lavoro sia stato in un certo senso inaspettato, non potrei essere più
contento di così.
In UNGUESS lavoro da remoto, e così non ho dovuto rinunciare a rimanere nella mia amata
Catania.”
La community di UNGUESS
Oggi il crowd (la community di tester di UNGUESS) conta decine di migliaia di persone da
tutto il mondo. Per entrare è sufficiente iscriversi a TRYBER.io.
E non è detto che scoprendo cosa fa e come lavora la community non se ne si possa
innamorare tanto da decidere di abbracciare il lavoro del tester come vera e propria passione,
un po’ come è successo a Massimo.