(ANSA) – ROMA, 14 MAG – “Dopo una fase di grande recupero nel
dopoguerra, dagli anni 80 non sono stati fatti sostanziali
progressi. Il Pil pro capite è al Sud il 55% di quello del Nord.
E’ un divario enorme. Per conseguire tassi di crescita più
robusti è cruciale imprimere una forte accelerazione
all’economia del Mezzogiorno e riavviare la convergenza tra le
due aree del Paese”. Lo ha detto il ministro dell’Economia,
Daniele Franco, nel corso del Forum ‘Verso Sud’. Il Pnrr è “un’opportunità nuova”, ma da solo non basta. Bisogna utilizzare
tutti i fondi a disposizione e “saper spendere” le risorse, con
una capacità “adeguata” di realizzare i progetti.
Tra gli elementi di divario Franco ha citato la qualità dei
servizi pubblici, ma anche la formazione dei giovani. “Nel
Mezzogiorno la quota di giovani che completa il ciclo di scuola
superiore è di 7 punti percentuali più bassa che nel
Centro-Nord. Molti giovani emigrano portando altrove il loro
capitale umano. Credo che le risposte di politica economica allo
scarso sviluppo delle Regioni del Sud non potranno mai essere
efficaci se non affronteranno il divario nella formazione dei
giovani e la spinta all’emigrazione”, ha spiegato il ministro.
Parlando quindi del Pnrr e dei fondi a disposizione, dal FSC
a quelli della legge di bilancio, Franco ha sottolineato che
oltre alle risorse, ci sono peraltro “questioni di metodo”.
“Non basta spendere, occorre realizzare un’opera che funzioni”.
La disponibilità di risorse è essenziale, ha insistito, ma gli
investimenti pubblici e privati “in capitale umano, fisico e
immateriale, e la valorizzazione dell’ambiente si possono
concretizzare solo se la capacità di gestire i progetti è
adeguata. La realizzazione del Piano richiede quindi uno sforzo
organizzativo inedito, a cominciare dal coordinamento tra i
tanti livelli istituzionali coinvolti. Le amministrazioni locali
sono in prima linea”.
“Il Pnrr non può limitarsi ad essere una parentesi di
riformismo e di attivismo amministrativo al termine della quale
si torna alla situazione precedente”, ha aggiunto. Si deve
guardare ad una strategia “complessiva” che vada oltre anche
temporalmente ai limiti del Pnrr. (ANSA).
Fonte Ansa.it