Degli 8 miliardi di investimenti che Eni effettuerà nel 2019, “la parte italiana è di 2,3-2,4 miliardi”, si tratta di “una quota stabile, poi su cosa riusciremo a fare dipenderà anche dai permessi amministrativi e dalla burocrazia”. E’ quanto ha affermato l’amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi, durante la conferenza stampa successiva alla presentazione degli obiettivi del gruppo al 2022. Gli investimenti in Italia – ha sottolineato – saranno concentrati “nell’upstream, e soprattutto sulla parte rinnovabile, per esempio nella raffinazione verde e nell’economia circolare”.
Eni prevede anche di completare 60 progetti tra brownfield e greenfield per un totale di oltre 1,6 GW di capacità rinnovabile entro il 2022, investendo 1,4 miliardi di euro, e fino a 5 GW entro il 2025.
“Siamo impegnati a far crescere il nostro business delle rinnovabili in modo organico nel periodo del Piano”, ha evidenziato Descalzi. “Il nostro portafoglio di rinnovabili è ben diversificato, sia dal punto di vista geografico sia da quello delle tecnologie utilizzate. In futuro, siamo intenzionati ad aumentare la nostra esposizione nel settore dello stoccaggio di energia. In Italia, espanderemo ulteriormente il ‘Progetto Italia’, che prevede la conversione delle aree industriali bonificate in aree per la produzione di energia da fonti rinnovabili”, ha proseguito.
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