Quarant’anni e più passati a fare musica. Dall’esperienza Cafè Caracas, alla nascita di una delle più longeve rock band italiane, i Litfiba. Federico “Ghigo” Renzulli racconta e si racconta, a cuore aperto e senza segreti, venerdì 16 settembre alle ore 18 al Museo Marini di Firenze in un incontro che si annuncia affollatissimo e che vede la presenza anche di Alberto Pirelli, storico produttore dei Litfiba e fondatore della I.R.A. Records.
A dare il la è “40 anni da Litfiba”, l’autobiografia che Ghigo Renzulli ha scritto insieme al giornalista Adriano Gasperetti (a cura di Alberto Pirelli).
“40 anni da Litfiba” è il racconto nudo e crudo, senza prediche o sermoni, di una grande passione per la musica: Ghigo riflette, ricorda, e traccia un percorso in cui nulla è nascosto ma tutto è alla luce del sole, un percorso da seguire con attenzione per capire quanto la musica abbia indirizzato la sua vita con tutte le vittorie e gli immancabili scazzi. L’infanzia, l’esperienza londinese, la voglia di vivere la musica d’oltremanica, il periodo punk, la new wave e il ritorno in Italia.
Tredici album in studio con i Litfiba, oltre a una decina di live e tre raccolte. Grazie a questo libro potremo seguire il lavoro in studio, le prove in sala, il dietro le quinte dei live e dei video, i viaggi su e giù per l’Italia e non solo, in poche parole la vita di un rocker italiano. I Litfiba hanno vissuto cambi di formazione e addii traumatici, ma Ghigo c’è sempre stato e c’è, pronto a trascinarli con la sua inseparabile chitarra. E poi, si narra anche la storia recentissima e quel progetto No.Vox, di composizioni puramente strumentali, che mette insieme le sue radici e tutte le sue passioni musicali. Ghigo Renzulli non è solo l’unico membro stabilmente presente nella band, è anche e soprattutto uno dei chitarristi più rappresentativi del panorama rock italiano. Il suo sound unico e inconfondibile è un vero e proprio marchio di fabbrica.
La storia e la vita di uno dei musicisti importanti di questa città attraverso i decenni, dagli anni 70 alla cantina di via de’ Bardi a Firenze, dall’esplosione rock fino al grande successo e poi la carriera da solista.