È stato presentato in occasione di Più libri più liberi il secondo romanzo di Emma
Saponaro, “Se devo essere una mela”. Nel corso della manifestazione l'autrice ha
incontrato il pubblico presso lo stand del suo editore riscuotendo un notevole successo,
anche in termini di copie vendute.
Pubblicato da Les Flaneurs Edizioni, prefazione di Marina Pierri, copertina realizzata
da Alessandro Arrigo, il romanzo racconta in chiave ironica e divertente il percorso
di liberazione di una giovane donna da un matrimonio rivelatosi solo una macchina
capace di stritolare ogni possibilità di crescita personale.
Nel suo viaggio Rebecca, questo il nome della protagonista, incontrerà le grandi possibilità
offerte dal web, diventando affermata e ricercata blogger di ricette che lei stessa inventa,
soprattutto si avvarrà dei consigli e degli spunti di riflessione offerti da una divertente
galleria di personaggi che altri non sono se non la reincarnazione dei principali
filosofi della storia.
“Se devo essere una mela” deve il titolo alla celebre metafora di Platone, secondo la
quale gli esseri umani sono delle mezze mele che vivono irrisolte alla ricerca della metà
mancante. Secondo Rebecca, invece, ogni essere umano è una mela intera e può
incontrare l'amore solo quando trova partner capaci di rispettare la sua interezza.
“Se devo essere una mela” fa seguito a “Come il profumo” (Castelvecchi Editore), un noir
psicologico sul tema del doppio ispirato dal grande amore di Emma Saponaro per il mondo
dei profumi e delle fragranze.
“Devo molto a Marina Pierri, perché proprio mentre scrivevo questo romanzo ho incontrato
lei e le sue riflessioni su ‘Il Viaggio dell'Eroina’”, dice Emma Saponaro. “Sono riflessioni
che mi hanno aiutato a focalizzare al meglio i temi che stavo trattando”.
“L'idea dei filosofi reincarnati che sono idraulici, fruttivendoli, informatici non saprei proprio
dire come mi è venuta”, prosegue Emma Saponaro. “Però mi sono molto divertita
scrivendo di questi buffi personaggi, e spero che allo stesso modo si divertano i miei
lettori”.
“Invece per il blog mi sono riferita a mie esperienze personali, non nel senso che ho avuto
un blog di cucina, però ho gestito e gestisco diversi blog, quindi conosco l’argomento.
Invece le ricette le ho tutte inventate cercando di assecondare lo spirito della protagonista.
Non credo che siano utilizzabili, a meno che non abbiate un partner come quello di
Rebecca”.
“Al di là della chiave comica — conclude l’autrice – il romanzo parla di temi molto seri,
perché troppe persone si fanno ancora schiacciare in rapporti di coppia che
opprimono invece di aiutare a crescere. Ecco, il messaggio vorrei che fosse: mele di
tutto il mondo, svegliatevi e guardatevi bene, non siete a metà, siete intere”.