Nonostante non sia più la serie A il palcoscenico europeo in cui ci sono i calciatori più costosi, il nostro campionato potrebbe vedere una “impennata” dei prezzi degli atleti impegnati al mondiale, e non sono pochi. Analizzando il valore dei cartellini della nostra serie A di calcio rispetto ai top cinque campionati esteri, facendo un bilancio di quanto valga il nostro campionato.
Padrona assoluta del mercato è sicuramente la Premier League: è lì che ci sono le rose più costose. Essa rappresenta il campionato dove si concentrano gli sportivi del pallone più pagati e più preziosi, e anche dove probabilmente andranno a finire tanti protagonisti di Qatar 2022. Rispetto alla nostra serie A, la Premier League è molto più presente con squadre favorite per le vittorie nelle coppe europee, e di fatto il calcio inglese è secondo per trofei vinti in Champions League dietro la Spagna, e davanti proprio all’Italia. L’ammontare del valore dei cartellini dei calciatori della Premier League è di oltre 9 miliardi di euro, un numero che diventa ancor più considerevole se lo si compara a quello relativo alla Serie A, il cui totale è 4,6 miliardi di euro, e con quello della Liga spagnola, con 4,8 miliardi.
La prima lega di calcio tedesca la Bundesliga, aumenta di anno in anno il proprio valore, e non è un caso che quest’anno presenti ben quattro squadre agli ottavi di Champions League, una in più dell’Italia che ha perso la Juventus retrocessa in Europa League. Gli scarsi successi dei club italiani nelle coppe fanno riflettere: di fatto la Roma ha vinto la Conference League 2022 dopo 12 anni dall’ultimo titolo di una squadra italiana in Europa, hanno inciso e non poco sulle scelte di calciatori di prima fascia, che hanno optato per club in cui c’era maggiore opportunità di vincere. Del resto emblematico fu il passaggio di Verratti dalla Serie B con il Pescara, che avrebbe poi partecipato alla Serie A vincendo poi il campionato, direttamente al PSG, fra le squadre più blasonate di Francia e d’Europa. Il potere economico del nostro calcio si è lentamente abbassato dal boom degli anni ‘90 e inizi 2000 e ciò ha allontanato i campioni dal nostro campionato.
Ma non tutti i mali vengono per nuocere, e ad esempio squadre come l’Atalanta, l’Udinese hanno fatto dello scouting e partecipato alla crescita di attaccanti di nuova generazione, trasformandoli in propri punti di forza. Vedere ad esempio Barella fra i primi atleti più preziosi della Serie A, insieme a Pellegrini, Federico Chiesa e Bastoni è una soddisfazione per i settori giovanili di Cagliari, Atalanta, Roma e Fiorentina. Certo la mancata qualificazione al mondiale di calcio in Qatar è stata un’occasione persa da tutti i punti di vista, anche da quello dei cartellini degli azzurri della nostra nazionale. Raspadori, o anche lo stesso Zaniolo avrebbero potuto esprimere le proprie qualità nella rassegna internazionale, e far lievitare il prezzo del loro acquisto.
Al momento è la Premier League il campionato più ricco di tutta Europa, il doppio di Spagna e Italia, e ben quattro volte la Ligue 1 francese di Mbappé, Neymar, Sergio Ramos, Verratti e Messi, per intenderci. La Serie A ha però trovato un altro modo per essere competitiva, con la speranza che riesca a tramutare in risultati questa continua scoperta di calciatori di valore. Certo è che sportivi come Theo e Leao del Milan, Vlahovic e Rabiot della Juve, Amrabat della Fiorentina, e Dia della Salernitana, hanno incrementato notevolmente il proprio valore con le egregie prestazioni viste al mondiale, e ciò sarà un bene per le società proprietarie.