A gennaio l’ateneo telematico sdoganerà il metaverso: non sarà più usato solo per discutere tesi ma per seguire lezioni, eseguire test in laboratorio e fare ricerca a livello europeo con altri atenei. La rivoluzione digitale è alle porte: Ingegneria, Fisica e Psicologia faranno da traino
Da gennaio il metaverso entrerà nella vita quotidiana degli studenti dell’Unicusano, arrivando a coinvolgere fino a 300 studenti. Per la prima volta in Italia non sarà quindi utilizzato soltanto per scrivere tesi, ma anche per seguire lezioni, applicare le proprie conoscenze nei laboratori didattici, lavorare in team a progetti di ricerca nazionali e internazionali. E proprio dal punto di vista internazionale l’ateneo telematico si sta facendo portavoce di un nuovo approccio alla didattica che sfrutti fino in fondo le potenzialità del metaverso, dialogando serratamente con tutte le realtà aderenti ad Athena, rete di università europee nate da un’idea del Presidente francese Macron.
Così, mentre in queste settimane l’Unione Europea è intenta a scrivere il nuovo regolamento globale per il metaverso, l’Unicusano anticipa le istituzioni disegnando un futuro a forte trazione digitale.
Uno dei progetti di punta a cui studenti e ricercatori dell’Università Cusano stanno lavorando da mesi è legato al mondo dei droni che, secondo le previsioni di stakeholder e Unione Europea, popoleranno i nostri cieli dal 2030. Grazie quindi alla tecnologia e al metaverso, potranno anche da remoto studiare – ed eventualmente correggere – i dati sui rumori prodotti dalle pale. Rumori che, per gli enti preposti all’aviazione come Enav, dovranno essere minimi così da ridurre l’inquinamento acustico.
Nella vision dei docenti Unicusano non ci saranno limiti all’utilizzo del metaverso, soprattutto in ambito “Sicurezza” come formare un ingegnere nucleare ad agire in una centrale in situazioni critiche oppure far simulare a un progettista edile vie di fuga in un fabbricato con incendio in atto oppure apprendere le tecniche di preparazione chimica o biologica divenendo consapevoli dei relativi rischi, di manipolazione di virus, di agenti o gas tossici per analisi chimiche.
Proprio perché le applicazioni del metaverso sono potenzialmente infinite, l’Unicusano è pronta a coinvolgere inizialmente fra i 5 e i 20 studenti che, secondo le stime dell’ateneo telematico, potrebbero ben presto lievitare fino a 300. Rimodulando, di fatto, la tipologia di lezione. Se fino a ieri, infatti, gli studenti potevano seguire un corso a distanza tramite video caricato online – senza poter effettivamente interagire con il docente – nel metaverso non sarà più così. Nella realtà aumentata saranno create delle stanze, dei portali che permetteranno al corsista di poter approfondire, real time, alcuni aspetti o tematiche del modulo. “È un po’ come quando uno naviga su Internet e si selezionano delle voci per approfondire – spiega Pietro Oliva, docente di Fisica all’Università Cusano – A breve ci sarà la possibilità di interazione con strumenti reali: ad esempio in una lezione nell’ambito metallurgico dove si parla di leghe, lo studente potrà accedere in un portale dedicato dove troverà la possibilità di eseguire dei test per la caratterizzazione meccanica su provini reali, ottenendo dati reali su cui esercitarsi”.
Un mondo tutto da esplorare su cui l’Unicusano scommetterà a partire dai suoi laboratori e dalle facoltà di Fisica, Ingegneria e Psicologia.