(Fotogramma/Ipa)
Pubblicato il: 17/03/2019 20:22
Il Premio ‘Firenze Archeofilm’ assegnato dal pubblico in qualità di giuria popolare durante la cinque giorni organizzata al Cinema La Compagnia di Firenze da Archeologia Viva (Giunti Editore) è andato al docu-film di Nicolò Bongiorno ‘I leoni di Lissa’, una sorta di reportage sottomarino, a 110 metri di profondità, alla riscoperta del relitto della nave ammiraglia italiana sconfitta e affondata dalla flotta austriaca nella battaglia navale del 1866 simbolo della marineria moderna.
“Dedico questo premio a tutti gli amanti del mare – ha commentato commosso il regista presente alla premiazione – Molto devo a mio papà, Mike; che per primo mi ha trasmesso la passione per il mare. Quest’opera è stata per me un viaggio anche interiore nello spazio e nel tempo – ha detto Nicolò Bongiorno – Dedico questa mia vittoria al grande archeologo subacqueo Sebastiano Tusa, tragicamente scomparso”.
Descrive il difficile rapporto tra produzione artistica e terremoti, specie in Italia, il film ‘Art Quake’ di Andrea Calderone insignito del Premio Università di Firenze. E’ stato direttamente il rettore dell’Ateneo fiorentino, Luigi Dei, a consegnarlo nelle mani del vincitore. Infine il Premio Museo e Istituto fiorentino di Preistoria ha scelto per il primo premio il film del regista francese Thomas Cirotteau, ‘Chi ha ucciso i Neandertal’, un thriller dell’antichità che racconta la scomparsa improvvisa di questa specie tra ipotesi di genocidio, cambiamenti climatici o semplice diluizione genetica. Il ‘Firenze Archeofilm’, alla sua seconda edizione, in cinque giornate, ha proposto al pubblico 80 pellicole da tutto il mondo, tra queste cinquanta in concorso.
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