Il dl 11/2023 sul blocco della cessione approvato dal governo “in un solo colpo firma la dichiarazione di morte del Superbonus”, dl inoltre, che va in contrasto con la decisione dell’Unione Europea sulle case green( che punta a rendere più efficienti i consumi degli immobili residenziali, che dovranno rientrare nella classe energetica E entro il 2030, in quella D entro il 2033) e, cosa gravissima, non trova una soluzione immediata per lo sblocco dei crediti di imprese e cittadini ad oggi ancora sull’orlo del tracollo.
L’Inizio
Tutto è iniziato nel Luglio 2020 il Governo lancia il Superbonus 110%, con possibilità di sconto in fattura dell’importo da pagare per la riqualificazione energetica della propria abitazione come: pannelli solari, cappotto termico, finestre, termosifoni, caldaie, in pratica una ristrutturazione completa della casa in ottica green, per aiutare l’economia a ripartire visto il periodo di crisi economica, rimettendo in piedi le imprese edili dopo un lungo periodo di crisi dovuto anche alla pandemia.
Le ditte edili acquisivano il cliente con il meccanismo dello sconto in fattura. Si poteva poi decidere se cedere il credito alla banca, alla posta o alle assicurazioni oppure se utilizzare il credito d’imposta o parte dello stesso, da usare in compensazione. Hanno quindi iniziato a farsi pagare dai clienti attraverso la cessione dei crediti d’ imposta. All’inizio tutto è andato bene: gli istituti di credito acquistavano i crediti, le ditte lavoravano assumendo nuovo personale.
Ma per limitare le frodi a partire dall’inizio del 2022 si introducono nuove norme, il meccanismo ha prima iniziato a rallentare per poi bloccarsi del tutto nel giro di pochi mesi.
I numeri
L’Ance, Associazione nazionale dei costruttori, ha stimato che i crediti di imposta incagliati nell’ambito dei bonus immobiliari ad oggi ammontano a 15 miliardi (fonte https://www.ilsole24ore). Al 31 gennaio gli immobili interessati dal superbonus sono circa 372mila (372.303; fonte Enea).
Mentre secondo FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil, il blocco improvviso della cessione del credito e dello sconto in fattura mette a rischio il futuro di circa 100mila lavoratori. E sono circa 40 mila le aziende in gravissima difficoltà economica per colpa del bonus. Questi sono numeri che spaventano l’economia perché i risvolti sarebbero tragici non solo dal punto di vista lavorativo, ma anche sociale dove cittadini rimasti senza lavoro si chiedono come devono tirare avanti
Quindi, e’ giusto sottolineare che gli imprenditori non sono le uniche vittime, dietro ogni cantiere bloccato e dietro ogni progetto di ristrutturazione arenato ci sono Padri, Madri e Figli improvvisamente precipitati nella difficoltà economica e nella disperazione.
Nelle ultime settimane inoltre e’ calato un impietoso velo di silenzio sulle irrisolte difficoltà della Cessione dei Crediti generati dai Bonus Edilizi.
Nel tentativo di restituire voce alle ragioni di imprenditori e cittadini il Comitato Esodati del Superbonus ha deciso di lanciare una campagna di comunicazione per ridestare l’attenzione sui drammi che stanno travolgendo un’intera economia
L’Associazione Nazionale Esodati del Superbonus, a seguito delle scelte del governo contro lo sblocco dei crediti, organizza una manifestazione per difendere i diritti di tutti il 7 Marzo a Roma, Piazza della Repubblica, ore 10, insieme alle numerose sigle di associazioni varie che hanno aderito
La manifestazione sarà l’occasione per rivendicare i diritti e per chiedere un’immediata soluzione alle problematiche che Imprenditori e Cittadini stanno affrontando.
L’associazione Esodati del Superbonus 110% invita tutti