Dal 2017 ad oggi sono state depositate in Camera Arbitrale di Milano (CAM), società interamente partecipata della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, 1206 richieste di aiuto da parte di piccole imprese “sotto soglia”, ex imprenditori e cittadini eccessivamente indebitati e in squilibrio economico e finanziario.
Il fenomeno del sovraindebitamento è in costante aumento: in base ai dati CAM, emerge che nel primo semestre del 2023 sono state depositate 157 istanze, con un incremento del 59%, rispetto alle 99 istanze depositate nello stesso periodo dell’anno precedente.
Milano rappresenta il 23% del totale delle domande depositate ed è quindi l’area geografica più interessata dal fenomeno. Seguono il territorio di Monza e Brianza con il 17% e Pavia con il 14% del totale delle domande depositate.
Profilo dell’indebitato. Il 62% di chi ha presentato la domanda è un consumatore; nel 38% dei casi si tratta di imprese, ex imprenditori e ditte individuali.
Tempi, procedure e esiti: in media sono necessari 500 giorni per la conclusione della pratica. Per quanto riguarda gli esiti l’88% delle proposte di rientro è stata omologata dal Tribunale, con esiti dunque positivi, solo il 12% è stata rigettata. La procedura della Liquidazione controllata del sovraindebitato è la più utilizzata: è stata scelta nel 56% dei casi.
Questa è la fotografia elaborata dalla Camera Arbitrale di Milano, che attualmente gestisce le istanze per conto delle Camere di commercio di Como-Lecco, Cremona, Milano Monza Brianza Lodi, Pavia, Varese-Busto Arsizio, con il servizio OCC (Organismo per la gestione delle crisi da sovraindebitamento e per la liquidazione controllata), che si occupa dal 2017 delle crisi da eccesso di debito del consumatore, della impresa minore (sotto soglia fallimentare) e di realtà specifiche come l’impresa agricola, la start up o le associazioni professionali. L’OCC della Camera Arbitrale di Milano è un ente terzo, imparziale, indipendente, iscritto al n. 80 del Registro degli Organismi tenuto dal Ministero della Giustizia.
“Il servizio di gestione delle crisi da eccesso di debito della Camera Arbitrale di Milano ha gestito in 7 anni oltre 1200 richieste d’aiuto, con un incremento del 60% nel primo semestre di quest’anno– ha dichiarato Rinaldo Sali, Vicedirettore della Camera Arbitrale di Milano e responsabile dell’Organismo per la gestione delle crisi da sovraindebitamento e per la liquidazione controllata del patrimonio. “Questo incremento riflette un generale stato di difficoltà economica stratificato negli anni che può trovare nel nostro servizio di gestione delle crisi un valido supporto. Il nostro impegno sul territorio e a favore del sistema economico e sociale è quello di aiutare il consumatore e il piccolo imprenditore (non fallibile) a risollevarsi e a trovare una possibile via d’uscita per far ripartire la propria attività.”
LE DOMANDE PER AREE TERRITORIALI
In base ai dati raccolti in CAM dal 2017 al 30 giugno 2023, Milano con 274 domande depositate rappresenta l’area territoriale che fa più ricorso al servizio di gestione delle crisi da sovraindebitamento, concentra infatti il 23% del totale delle domande depositate. Monza con 202 domande depositate detiene il 17% del totale; Pavia con 168 domande rappresenta il 14%, Como con 137 domande depositate rappresenta il 11%, Cremona con 33 domande rappresenta il 3%, Lecco con 79 domande rappresenta il 6%, Varese con 102 domande rappresenta il 8%, Busto Arsizio con 117 domande rappresenta il 10%, Lodi con 44 domande rappresenta il 4%, Sondrio con 30 domande depositate rappresenta il 2% del totale delle domande, Mantova con 20 domande rappresenta il 2%. N.B. CAM ha gestito le istanze del territorio di Mantova fino al 2019 e le istanze del territorio di Sondrio fino al 2022. La ripartizione prende in considerazione le domande per competenza dei Tribunali chiamati all’omologa del piano di rientro.
LA PROCEDURA: APPROFONDIMENTO
Chi può accedere per legge al sovraindebitamento: il consumatore; l’imprenditore agricolo; la cd. start up innovativa; l’ex imprenditore; lo studio professionale; tutte le altre (piccole) imprese non fallibili (che, cioè, stanno sotto la cd. “soglia fallimentare”). Per la maggior parte le domande provengono da debitori civili (consumatori indebitati), piccoli imprenditori o ex imprenditori insolventi.
Tempi medi. 500 giorni in media dalla domanda di gestione fino alla conclusione della pratica (cioè al deposito del piano o dell’accordo in Tribunale perché sia omologato dal giudice).
Come funziona la procedura. Il debitore presenta una proposta per il rientro del debito o per la liquidazione del patrimonio. Il gestore della crisi (l’esperto) nominato dall’OCC analizza la situazione debitoria e la attesta in una relazione. Il Tribunale, su istanza del debitore, può omologare la proposta oppure rigettare l’istanza.
LE PROCEDURE PIÙ UTILIZZATE
Su 1206 domande depositate al 30.06.2023, la procedura maggiormente utilizzata è quella della Liquidazione controllata del sovraindebitato utilizzata nel 56% dei casi, segue la Ristrutturazione dei debiti del consumatore con il 22% dei casi, il Concordato minore scelto nel 18% dei casi e l’Esdebitazione del debitore totalmente incapiente procedura utilizzata nel 4% dei casi (quest’ultima procedura è subentrata a fine 2020).
Le quattro procedure. Concordato minore: riguarda il piccolo imprenditore o l’ex imprenditore e la proposta di accordo deve essere accettata dal 50% dei creditori; Ristrutturazione debiti del consumatore: è la proposta del debitore-consumatore (dunque non professionista) e non ha bisogno dell’assenso dei creditori per essere omologata dal giudice; Liquidazione controllata del sovraindebitato, quando il giudice nomina un liquidatore per destinare ai creditori le disponibilità e i beni del debitore, al netto di quelli essenziali per vivere. Si assiste, negli anni, a un incremento di questo tipo di procedura; l’Esdebitazione del debitore totalmente incapiente: è riservata alle persone che al momento attuale non hanno a disposizione nulla da offrire ai creditori, la procedura resta aperta per 4 anni durante i quali la sfera economica del soggetto liberato dai debiti viene monitorata.
ESITI
Su 1206 domande depositate dall’inizio dell’attività, un terzo è stata archiviata d’ufficio, le restati, dopo essere state gestite e processate dal gestore della crisi, sono state presentate al Tribunale per l’omologa che ha provveduto all’omologa nell’88% dei casi; nel 12% dei casi ha rigettato il piano di rientro presentato.