Ennesimo episodio di aggressione da parte di motovedette libiche contro il peschereccio siracusano “Orizzonte”, a un centinaio di miglia a Nord di Misurata. L’imbarcazione ha subito gravi danni e, solo grazie all’intervento di un elicottero della Marina Militare, l’equipaggio è stato in grado di mettersi in salvo, scongiurando ben più gravi conseguenze. Questi fatti continuano a riproporsi; l’ultimo, in ordine di tempo, è avvenuto a febbraio e ha visto il tentato sequestro di quattro pescherecci siciliani.
La reiterazione di questi episodi violenti, dichiarano Fai, Flai e Uila Pesca, da parte delle motovedette libiche ai danni dei pescherecci italiani, contraria ai più elementari principi di diritto internazionale, ha trasformato il canale di Sicilia in un campo di battaglia nel quale le uniche vittime sono i nostri pescatori che, purtroppo, escono in mare mettendo a rischio la propria incolumità.
Fai, Flai e Uila Pesca hanno rilanciato la tematica della sicurezza dei pescatori nel canale di Sicilia consegnando, il 12 aprile scorso all’On. Marco Cerreto, componente della Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati, una raccolta firme avviata all’indomani dell’atroce episodio che comportò, nel mese di settembre 2020, il sequestro dei 18 pescatori mazaresi da parte delle autorità libiche.
Fai, Flai e Uila Pesca, nella consapevolezza della complessità della situazione, continueranno a interloquire con i Ministeri competenti, ribadendo il forte appello alle istituzioni nazionali ed europee, per un’assunzione di responsabilità finalizzata a favorire una governance nel Mediterraneo, attraverso accordi bilaterali di pesca con i paesi rivieraschi, affinché sia tutelata in maniera definitiva la sicurezza del lavoro nel canale di Sicilia.