Si è tenuto ieri l’incontro di approfondimento dedicato all’arte come strumento di terapia medica organizzato da Fondazione Bracco in collaborazione con Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS – Gemelli ART presso il Museo Carlo Bilotti, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, nell’ambito della mostra “Ritratte. Donne di arte e di scienza”.
All’evento – aperto da un messaggio di saluto di Diana Bracco, Presidente di Fondazione Bracco e di Federica Pirani della Sovrintendenza Capitolina – sono intervenuti Vincenzo Valentini, Direttore del Dipartimento di Diagnostica per Immagini, Radioterapia Oncologica e Ematologia del Policlinico Gemelli, Alfonsina Russo, Direttrice Parco Archeologico del Colosseo ed Enzo Grossi, medico e Advisor scientifico di Fondazione Bracco.
L’iniziativa ha messo in luce la prospettiva scientifica sugli effetti benefici dell’arte in medicina e nella cura dei pazienti, presentando gli studi di welfare culturale sviluppati da Fondazione Bracco a partire dal 2011 e il Progetto Art4ART del Policlinico Gemelli. Il tema è stato inoltre approfondito attraverso una prospettiva complementare, dedicata alle dimensioni benefiche di un luogo d’arte, con la relazione della Direttrice Parco Archeologico del Colosseo, ritratta in foto nella mostra che ha ospitato l’incontro.
“L’incontro di oggi è solo l’ultima tappa di un viaggio che Fondazione Bracco ha iniziato oltre dieci anni fa”, ha affermato Diana Bracco. “È dal 2011, infatti, che indaghiamo il valore curativo dell’arte e della musica per tante patologie. Personalmente ci credo da sempre, e oggi è dimostrato da numerosi studi sulla popolazione di diversi Paesi che frequentare musei, concerti, teatri, cinema, mostre aumenti la percezione del proprio benessere e faccia bene alla persona. In altre parole, la cultura migliora la qualità della vita dell’individuo. E questo vale anche per i pazienti che devono affrontare il difficile percorso della cura. Sono davvero orgogliosa che la piattaforma Art4ART del Gemelli abbia accolto anche fotografie, filmati e storie tratti dalla nostra mostra Ritratte: mi auguro che le biografie di queste grandi donne possano appassionare tanti pazienti e, soprattutto, tante ragazze.”
Il Progetto Art4ART, nato nel 2019 all’interno del Centro di Radioterapia oncologica della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS – Gemelli ART (Advanced Radiation Therapy), si inserisce nel filone dedicato all’arte che ha visto, nel tempo, le sale di trattamento trasformarsi in ambienti che riproducono luoghi dell’antica Roma, in un grande acquario con annesso sottomarino per i piccoli pazienti o di ascoltare musiche scelte dal paziente attraverso l’uso di tecnologie innovative.
“Il nostro primo obiettivo è accogliere e accompagnare i nostri pazienti nel faticoso percorso di cura, mettendo a disposizione la bellezza dell’Arte e della Natura, nelle sue molteplici espressioni”. ha dichiarato Vincenzo Valentini, Direttore del Gemelli ART. “L’obiettivo è quello di offrire un contesto bello, curato, attrattivo, in grado di attivare le risorse emotive e motivazionali nascoste in ognuno di noi per favorire la consapevole partecipazione alla terapia e consentire una autentica relazione con il personale sanitario tutto. L’arte non è solo uno strumento di accoglienza e di intrattenimento, ma un vero e proprio strumento di cura. Abbiamo in questi anni raccolto molte evidenze scientifiche che sostengono la validità di questo approccio. La peculiarità del Gemelli ART, infatti, è quella di essere un centro ospedaliero in cui si realizza il connubio tra arte, tecnologia e assistenza e tutto questo con la finalità di portare avanti l’umanizzazione delle cure e accompagnare e guarire meglio con la bellezza dell’arte i pazienti che si rivolgono al Policlinico Gemelli in una fase impegnativa della loro vita.”
Il rapporto tra benessere personale e fruizione culturale è per Fondazione Bracco un tema prioritario: fin dal 2011 la Fondazione ha avviato progetti intesi a divulgare evidenze scientifiche e a incoraggiare la fruizione culturale nei luoghi di cura. In particolare, il connubio tra arte e scienza, concepito come relazione di continuo scambio tra saperi, è un focus specifico di indagine.
“I progressi scientifici di diverse discipline quali la scienza bio-psico-sociale, la scienza del wellbeing, la scienza dello stress e il neuroimaging, hanno avuto una convergenza molto forte permettendo la nascita di una vera e propria scienza della bellezza” ha dichiarato Enzo Grossi, Advisor scientifico di Fondazione Bracco. “Ciò ha permesso effettivamente di dare plausibilità biologica alle crescenti evidenze scientifiche sul ruolo dell’arte e della cultura nella promozione del benessere e della salute della popolazione generale, e di supporto integrativo o sostitutivo ai farmaci per le persone malate, da cui il concetto di welfare culturale. L’esposizione alla bellezza, variamente intesa, migliora la qualità di vita dell’individuo in modo sostanziale, fino ad arrivare ad un effettivo prolungamento dell’aspettativa di vita, riducendo il rischio di gravi patologie degenerative.”
Alfonsina Russo, Direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, ha presentato “Salus per artem”, progetto nato per promuovere l’idea della cultura come fattore migliorativo della qualità della vita. Avviato nel 2018, è fondato sulla convinzione, ormai consolidata anche scientificamente, che la partecipazione delle persone ad attività in contatto diretto con l’armonia, di cui sono portatori i monumenti e le opere d’arte, possa generare benessere; e a beneficiarne in particolar modo sono i pubblici con esigenze particolari. All’insegna del diritto universale alla bellezza, nel tempo le iniziative di “Salus per artem” si sono quindi progressivamente sviluppate e arricchite di contenuti, coinvolgendo le numerose associazioni che sul territorio si occupano quotidianamente dei diversi tipi di disabilità e di disagio sociale.
La mostra fotografica “Ritratte. Donne di arte e di scienza” – curata e realizzata dalla Fondazione Bracco in collaborazione con Arthemisia e Zetema Progetto Cultura e promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali – è dedicata ai volti, alle carriere e al merito di donne italiane che hanno conquistato ruoli di primo piano nell’ambito della scienza e dei beni culturali. L’esposizione, visitabile fino al 10 settembre 2023 presso il Museo Carlo Bilotti di Roma ad ingresso gratuito, propone in un ideale unione di saperi tra arte e scienza, un viaggio esemplare tra luoghi d’arte e laboratori scientifici.