Negli ultimi 10 anni l’oncologia è profondamente cambiata: una rivoluzione enorme dettata dalle conoscenze sulla biologia dei tumori e dagli avanzamenti della tecnologia. Se n’è parlato nel corso dell’evento promosso da Motore Sanità dal titolo “PROFILAZIONE MOLECOLARE DEI TUMORI SOLIDI. QUALE MODELLO PER L’ONCOLOGIA LIGURE?”, con il contributo incondizionato di Roche.
“Il problema” ha evidenziato Deliana Misale, Associazione Nazionale “Noi Ci Siamo” Tumore al Seno Metastatico MBC Italia. “è che i sistemi sanitari – nazionale e regionali – non sempre riescono a stare al passo di questi progressi e a garantire l’accesso a diagnosi e cure di precisione che sono ormai un diritto dei pazienti, così come lo è la loro presa in carico completa e multidisciplinare, anche nella fase metastatica. Come Associazione continueremo quindi a vigilare affinché si arrivi a definire un modello ligure che garantisca tali diritti, e a collaborare con le Reti Oncologiche, il sistema salute e le divisioni sanitarie affinché si parta sempre dalle necessità del paziente e l’oncologia personalizzata sia davvero realtà per tutti”.
IL MODELLO DELLA REGIONE LIGURIA
“In un’ottica di medicina personalizzata di oncologia di precisione è straordinariamente importante, in molti casi, disporre della profilazione genomica del tumore, che oggi si può ottenere più facilmente rispetto al passato con le nuove tecnologie della Next-Generation Sequencing”, spiega Paolo Pronzato, Coordinatore DIAR Oncoematologia Regione Liguria, già Direttore Oncologia Medica – IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova: “In molti casi questa profilazione è necessaria (ad esempio per l’adenocarcinoma polmonare metastatico) per prescrivere un farmaco che, in soggetti selezionati, ha efficacia molto grande; per altri tipi di tumore e/o in altre situazioni, invece, necessita di essere ancora studiata ma è certo che i vantaggi si amplieranno. La Regione Liguria, attraverso la sua rete oncologica, è alla ricerca del modello migliore. Siamo messi nella condizione di poter sfruttare al meglio i provvedimenti nazionali che riguardano i profili di espressione genica per il tumore alla mammella e la profilazione genomica per l’adenocarcinoma polmonare metastatico e il colangiocarcinoma. Ovviamente il nostro compito come rete oncologica è prioritariamente quello di soddisfare i bisogni dei pazienti, dando loro le cure appropriate. Il modello non è ancora definitivo perché questo è un settore in straordinaria evoluzione, anche tecnologica. È chiaro che oggi facciamo riferimento al nostro Istituto Tumori che è il policlinico San Martino di Genova, ma bisogna tenere conto che le necessità sono così diffuse e grandi da dover dare la possibilità di erogare quest’analisi anche in altre sedi e di poter accedere a laboratori extra regionali pubblici e privati quando necessario. Il nostro è un modello fortemente in evoluzione che cerca di coordinarsi con i modelli delle altre Regioni e che sfrutta il fatto di avere un Istituto scientifico al suo centro e una rete oncologica molto consolidata”.
RISPOSTE PERSONALIZZATE
“La progressiva e inesorabile avanzata di nuove tecnologie ed ecosistemi digitali, unitamente a competenze sempre più profonde nell’analisi e interpretazione dei big data, consentono sempre più risposte terapeutiche personalizzate ed efficaci”, chiosa Paolo Petralia, Direttore Generale ASL 4 Sistema Sanitario Regione Liguria. “Richiedono però quelle oggettive condizioni di equità di accesso, certezza dei tempi di risposta e garanzia di risultato che possono e debbono essere frutto di un percorso di base regionale definito in termini di assetti logistico-organizzativo-
“In merito all’NGS che abbiamo acquisito”, ha sottolineato infine Filippo Ansaldi, Direttore Generale A.Li.Sa. Regione Liguria, “orientata alle patologie più frequenti: polmone, colon, tiroide di BRAF, melanoma, ci sono molte aspettative sui risultati che ci auguriamo di ottenere. A mio avviso era opportuno fornire un percorso opportuno a questi pazienti. L’obiezione di ottimizzare le risorse è debole, perché si parla di un incremento di spesa di 60mila euro”.