Si rinnova per una seconda edizione l’appuntamento con la cultura promosso da ADSI: “Carte in dimora. Archivi e Biblioteche: storie tra passato e futuro”. Sabato 7 ottobre 2023 oltre 100 archivi dislocati sul territorio nazionale apriranno le loro porte e potranno essere visitati gratuitamente. Un viaggio nella storia del nostro paese attraverso libri, mappe, documenti e fotografie che possono aiutare a conoscere e a leggere meglio il presente.
L’iniziativa, in collaborazione con la Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura e con la Direzione Generale Biblioteche e diritto d’autore del Ministero della Cultura nell’ambito delle manifestazioni volte a promuovere la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio archivistico e librario, ha ricevuto il patrocinio del Ministero della Cultura.
La manifestazione affiancherà l’iniziativa “Domeniche di carta“ del Ministero della Cultura (MIC), che da molti anni organizza l’apertura di Biblioteche pubbliche ed Archivi di Stato, prevista quest’anno per domenica 8 ottobre.
ADSI supporta l’iniziativa del Ministero per sottolineare l’unità di intenti culturali, nella consapevolezza che molte dimore storiche posseggono biblioteche ed archivi ricchi di preziose tracce del nostro passato e meritevoli di condivisione, al pari di quelle pubbliche.
Le dimore storiche private custodiscono infatti archivi e biblioteche che con le loro carte, libri e manoscritti, rappresentano la testimonianza tangibile della storia dei territori in cui sono collocate e non solo.
Carte in Dimora si inserisce nelle attività che ADSI promuove durante l’anno per sensibilizzare la società civile e le istituzioni sul ruolo chiave che il patrimonio culturale privato ricopre per il tessuto socio-economico e culturale del paese. Come ribadito dal Presidente di ADSI Giacomo di Thiene: “Le carte, i libri e i manoscritti, gli archivi e le biblioteche storiche private sono una testimonianza tangibile di quanto le dimore costituiscano un elemento fondamentale del patrimonio culturale della nostra Nazione. Nel nostro ruolo di custodi della storia cerchiamo di contribuire sia alla conservazione che alla valorizzazione del patrimonio culturale. Solo attraverso la diffusione della conoscenza si potrà arrivare alla consapevolezza del valore sociale ed economico, oltre che culturale di tali beni, che costituiscono una ricchezza per le future generazioni in grado di generare occupazione e innovazione. Le dimore private di interesse storico sono una vera e propria filiera economica, stabilimenti produttivi culturali non delocalizzabili capaci di creare valore sociale ed un’economia indissolubilmente legata al territorio”.