ROMA – La data è ancora riservata ma già fissata a cavallo tra la fine di aprile e i primi di maggio. In quei giorni Roma ospiterà i capi delle intelligence europee e dei Paesi alleati per una conferenza internazionale sui fenomeni della radicalizzazione islamica e sugli effetti indotti (dalle moschee neozelandesi a Utrecht). L’annuncio ufficiale lo ha fatto oggi lo stesso premier, Giuseppe Conte in apertura dell’anno accademico della Scuola del Sistema di informazione per la Sicurezza della Repubblica, in pratica i nostri “007”. A fare gli onori di casa i direttori dei tre servizi di informazione e sicurezza: quello del Dis, Gennaro Vecchione, quello dell’Aise, Luciano Carta a quello dell’Aisi, Mario Parente insieme al direttore della scuola, generale Paolo Nardone e al presidente della conferenza dei rettori italiani, Gaetano Mafredi.
Tutto nasce dal Poaris Group con Macron
L’iniziativa trae origine dai seguiti della riunione di coordinamento tra capi dei servizi europei (il cosiddetto “Paris group”) tenutasi a Parigi il 4 e 5 marzo scorsi. In quell’occasione il presidente francese, Emmanuel Macron a sorpresa è intervenuto in diretta streaming all’incontro delle intelligence europee insistendo sulla necessità di condividere al massimo tutte le informazioni sui cosiddetti “foreign fighters” e tutti i fenomeni di radicalizzazione islamica. Un messaggio di grande unità a favore dei valori europei proprio in coincidenza con il lancio del manifesto pro Europa di Macron a tutti i Paesi Ue. L’intelligence italiana che si è guadagnata sul campo un’indiscussa leadership nella lotta al terrorismo (per le esperienze maturate nella lotta alle organizzazioni terroristiche interne e a quelle mafiose) viene quindi guardata dagli altri servizi come indiscusso punto di riferimento. Nasce da qui l’iniziativa di Roma che il presidente del Consiglio Conte ha spiegato ai professionisti italiani dell’intelligence riuniti a Forte Boccea: già prima del dibattito fra le intelligence europee e «dopo un lavoro che dura da molti mesi – ha osservato Conte – siamo pronti ad attuare un’iniziativa efficace ed inedita, cioè una Conferenza internazionale delle intelligence più impegnate sul fenomeno, che si svolgerà a Roma a maggio, e permetterà di favorire lo scambio e l’approfondimento di modalità operative e migliori prassi».
Road show intelligence tra le imprese su cyber
Grande attenzione va data, secondo Conte, alla cybersecurity e all’informazione economica tanto che dopo un “road show” tra le Università e le scuole, i servizi di intelligence contatteranno nelle prossime settimane medie e grandi imprese italiane per illustrare le nuove frontiere della cybersecurity e assistere l’azione per quelle che operano all’estero. «Proprio l’intelligence economico-finanziaria – ha chiarito Conte – può dire la sua nel distinguere fra una buona politica, che cerca una soluzione ai grandi problemi della contemporaneità, ed una politica remissiva che si adagia sul “rule of law” senza farne il perno del cambiamento». Senza contare il rischio che «la competizione fra Sistemi Paese si faccia sleale, o dannosa per gli interessi nazionali».
Da parte del direttore della scuola Nardone e del presidente della conferenza dei rettori Manfredi sono arrivati gli elementi tecnici su come sviluppare la formazione delle “nuove generazioni” di professionisti dell’Intelligence. Generazioni «che sappiano rispondere efficacemente alle sollecitazioni che tumultuosamente provengono dalla quarta rivoluzione tecnologica» alla quinta, ormai alle porte.
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